tempo intomo a lui s’è sviluppato tutto un parco magnifico » (1). Le campane ricoperte di neve « suonano come un tamburino militare velato di nero durante imi accompagnamento funebre » (2). Un monte cinto di nubi sembra una caldaia (3).
    Nel descrivere la natura il Lazarevic, come bene r.otò un critico serbo (4), « parla con questa ed essa gli viene incontro spontanea e nel suo amplesso diventa melanconica, patetica ». Nell’aprirle il « libro » (5) misterioso della natura l’autore è tutto trepidante e conta le sue pulsazioni con viva emozione. A differenza dei naturalisti francesi che cercano la meraviglia nella dovizia dei particolari, nella musicalità della parola e nella plasticità della pittura, egli scruta l’anima, il calore, la vita, perchè se la natura è ricca di armonie e di coloriti, essa abbonda pure di qualità, sensitive, di qualche cosa che non si può definire esattamente, ma che pervade l’anima dell’artista e lb ammalia istintivamente. Quant’accorata sentimentalità non echeggia in questa rapida pennellata :
     « Di 1) a tre giorni la neve incominciò a sciogliersi e di sotto alla neve fecero capolino le primole. L’aria esala un profumo primaverile, ma triste, quasi che la natura rimpianga l’inverno, chè essa l’incensa, come noi i morti, col suo misterioso turibolo. È così che provi tanta mestizia come se guardassi un neonato ed accanto a lui la madre morta ». (6)
    E sentite che cosa sono !e lagrime del vecchio prete :
    « Una gocciolina che irrora l’anima nei suoi tramonti e nelle sue aurore ». (7)
    11 temperamento del Lazarevic, ricco di conflitti interiori, ha trasfuso nella sua opera narrativa una buona dose di dram-
    (1)	On zna sve, ibid., pag. 129.
    (2)	Stojan i Ilinka, ibid., 241.
    (3)	Lettera n. 4 dell’ediz. « Napredak », 1912 ; n. 18 dell’ediz. « Biblioteca Srpskih Pisaca», Belgrado 1929.
    (4)	M. Car, op. cit., 231.
    (5)	L’autore dice di questo libro: «11 prete non sa in quanti modi si possa leggere questo libro » in « Skolska ikona », ibid., pag. 135.
    (6)	Vucko, ibd., 205.
    (7)	Skoìska ikona, ibid., 134.
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