anche il momento, in cui il Lazarevic si sente affogare nel suo sentimentalismo e cerca di reagire (I). Infine è pure interessante la smemoratezza sua in fatto di nomi e la confusione che ne fa (2). Queste prove di sondaggio, secondo me. rappresentano il lato più positivo della produzione epis-tolaria del Lazarevic. L’elogio eccessivo che ne fa Lj. jovanovic (3) deve essere stato ispirato da lettere tuttora inedite, a lui personalmente rese accessibili dai famigliari di casa Lazarevic. Altrimenti non sapremmo- come spiegare tanto ertusiasmo! 111. Il tempio d’arte, nel quale alita e agisce lo spirito di Lazar Lazarevic, è costruzione semplice, simmetrica, piacevole. Lo stile suo particolare ed 1 suoi materiali naturali ed artificiali sono stati, in parte, già analizzati al tempo della rispettiva costruzione. Nel riepilogare e prospettare qui la sua struttura generale ed il suo disegno si prenderanno in considerazione i motivi finora non valutati o si collauderanno e riuniranno a debito luogo gli elementi già valorizzati e sparpagliati altrove e con di versi fini. Lo sfondo ambientale, su cui campeggia la creazione del Lazarevic, è il villaggio serbo, primordiale e conservativo (4), degli anni sessanta, interrotto da qualche scena di centri più grandi e più civili. Questo villaggio domina in un panorama modesto, ma vano a seconda delle stagioni, delle ore, delle regioni e delle persone. Ora è la bianca neve che ti avvolge col suo candido manto (« Al pozzo ») ed or è il solleone d’agosto- che ti brucia il cervello- (« Gli hajduci in. buon punto »); (1) Lettera n. 7 djll'edizione «Napredak», n. 20 dell’ediz. « Biblioteka Srpskih Pisaca ». (2) Lettera n. 11 dell’edizione «Biblioteka Srpskih Pisaca». (3) Lj, Jovanovic, op. cit. II, pag. Vili e XXXIV. (4) Lj. Nedic, Kriticke studije : L. K. Lazarevié, Belgrado I910, p. 42. * 102 *