Del resto la critica dello S-kerlic a questo riguardo è piuttosto isolata e si potrebbero ricordare copiosi esempi contrari (1). Piace solamente citare qui il giudizio di Marko Car che è stato il primo fra i critici serbi ad accogliere Zola senza preconcetti moralistici, in nome dell’arte e beffandosi di certe timidezze del B-an e del Tomanovic (2). Egli, dunque, che ebbe il coraggio di spezzare la prima lancia in favore dello zolismo, egli parla così degl’intenti moralizzatori del Lazarevic : « È il solito modoi d'agire di questo letterato, il quale non scrive solamente per divertire, ma lo fa anche col desiderio segreto di giovare ai propri fratelli, per lasciare dopo di sè i suoi connazionali di gran lunga più felici e migliori di quanto li ha trovati in vita sua. E se il suo ottimismo in ciò lo inganna, lasciatemi dire : sia benedetto un simile ottimismo, sia benedetta una simile illusione. Gli scrittori che dinanzi a sè ed! intorno a sè non vedono che nero, uccidono in noi ogni risolutezza e ci lasciano- pensierosi, senz’amore e senza speranza, sotto il grave peso dell’esistenza Mai poi, donde attingono la loro saggezza 1 letterati che nel corso- deh le loro opere ci predicano continuamente il nulla della vita e di ogni conato umano? Il cuore umano è assetato di idealità e quando, o signori, la vostra filosofia negativa non ha una base più solida che non l’abbiano le nostre illusioni, lasciateci almeno le nostre illusioni!____ Lasciateci sognare nella nostra prigione (3), lasciateci comunicare talvolta col cielo in compagnia di questo scrittore serbo-, il quale nello stesso tempo è anche uomo dì scienza; chè, è vero, verissimo, il cielo qualche volta ci sorride e gode della nostra felicità. Il mortale lo guarda, allarga le braccia, il sole gli infiamma il cuore (1) Cfr. S. Bjelaugyic in « Srpski List » di Zara, 1887, n. 21 ; M. Savic, Iz srpske knjizevnosti, op. cit., p. 200 s. ; M. Car, op. cit., 235, ecc., (2) M. Savkovió, op. cit., «Srpski Knjizevni Glasnik », 16-XI-1927. (3) Allusione ad un passo di Maupassant nell’opera Sur l’eau. *118*