strato (I), un riflesso di Werther e Hans del Nicolai, di Rein-hardt dello Storm e di Adujev del Goncarov. Sono queste prove della sincerità del personaggio autobiografico? Di fronte a simili constatazioni perdono importanza anche quei saggi di parallelismo*, quei punti di riferimento, che sono stati fatti nell’analisi dei racconti e dei personaggi, e di cui lo Skerlic si valse per avanzare la sua opinione sul tipo autobiografico1 del Lazarevic. In ultima analisi si tratta non di documenti storici, ma di racconti e siffatte concordanze in opere artistiche, letterarie hanno molto minor valore di quanto si possa credere. Che se esse valgono ad illustrare anche a pieno la figura dello scrittore, noni valgono egualmente all’illustrazione storica dell’uomo. In conclusione, quindi, si può affermare che il tipo auto-biograficheggiante del Lazarevic riflette in parte l’animo dell'autore, alcuni suoi momenti spirituali, alcune sue predilezioni. Come una partita persa al giuoco1, la vista di un ferito gli hanno ispirato tutto un dramma grandguignollesco o una novella pessimistica (e il pessimismo non era naturale in lui!), così un baleno* della mente, un palpito del cuore gli saranno bastati per creare ricchi e complicati stati d’animo, situazioni originali e spontanee. Una scintilla basta a fare sprigionare un incendio. Il riflesso poi che in lui c’è di personaggi d’altri autori spiega la simpatia che egli deve aver provato per opere e autori che con lui avevano qualche cosa di comune. Le sue creature sono* frutto di tutto un. complesso di circostanze e di elementi ben più complicati e crogiolati dalla fantasia originale di quello che finora sia apparso*. Il suo Janko fa pensare ai « Dolori del giovane Werther » del Goethe ed ai suoi personaggi, in cui chi vide Goethe stesso*, chi Carlotta Buf, chi (Lessing) [erusalem, chi la Brentano e simili ed ognuno fu persuaso d’aver ragione. E fu un polemizzare terribile per tutta la Germania! E che dire del « Faust » di Goethe, di Faust e Mefistofele che interpretano così antipodi- (i) Cfr. il cap. precedente. * 110 *