questo suo nuovo stato d’animo è il commosso e gemale racconto Soe ce to narod poziatiti (« La nazione farà d’ora tutto ciò » cioè « La nazione ti compenserà ») (I). Quale sia la genesi diretta di auesto racconto non consta ancora, ma, come ima perdita al giuoco gli ispirò « La prima volta col padre al mattutino », è facilmente presumibile che la vista di un mutilato di guerra abbia colpita la sua immaginazione e gli abbia sprigionato tempestivamente il simulacro d’arte e di sacrificio1. È un quadrettino di una ventina di pagine. In uno scalo alla Sava la gente ha atteso1 invano tutto il giorno il piroscafo di linea ed al tramonto del sole s’è sparpagliata in varie direzioni, chi a piedi e chi in carrozza. Sono rimasti là — oltre all’agente della società, — due persone scie, un ufficiale ed un, calderaio. L’uno è stato1 tutto il tempo lì, quasi immobile, sempre allo stesso1 posto, con il braccio appoggiato sull’elsa della spada e lo sguardo vagante in direzione del vapore, che non veniva. L’altro non ha avuto un momento di pace, s’è girato da tutte le partii, ha guardato intorno impazientemente e paurosamente, ha stancato tutti con le sue domande sul motivo del ritardo, su possibilità di imbarchi straordinari o di bombardamenti da parte dei Turchi. Ma quando le tenebre calarono e fuori non c era anima viva, anche quei due abbandonarono il loro posto di attesa e di supplizio ed entrarono nell’osteria. Quivi tra una parola e l’altra, tra un pensiero e l’altro, essi si narrarono la loro storia. L’ufficiale era lì ad aspettare sua moglie, che in quel tempo doveva renderlo padre, ma di cui non aveva notizie da parecchio tempo perchè il paese, ov'ella si trovava, era in zona di guerra e minacciava d’essere occupato dal nemico. Egli era venuto ad attenderla già due volte, invano. Ora era lì per la terza volta con la morte alla gola, con l’ansia di apprendere tante tristi notizie : devastati dal nemico il paese e la casa natia, trucidata la popolazione, sua moglie, suo figlio .. Il calderaio era in origine un felice padre di famiglia ed aveva un figlio che era tutta la sua, felicità, tutto (i) Lj. Jovanovic, op. cit. I, pag. XXX. * 70 *