Così dalle più semplici buffonate (in « La icona della scuola ») si arriva al più amaro sarcasmo1 (in « La nazione ti compenserà ») : fucato e sottinteso o larvatamente espresso. Il Lazarevic infine, per rendere la sua narrazione più efficace e più animata, introduce direttamente se stesso', quale narratore, a prendere parte attiva al fatto e condividere in scena aperta l’emozione del momento. Ciò fa, di regola, nei racconti di carattere oggettivo« che non hanno altre impronte autobiograficheggianti. Nelle novelle d’intonazione soggettiva invece sparisce la figura dello scrittore partecipante, commentatore, guida, e fa capolino nella maschera di un personaggio la figura dell’artista, dell’ideatore : segno evidente che il La-zarevic sentì il bisogno di espandere la sua personalità in ogni racconto, sia direttamente che indirettamente. Quando le fa direttamente si serve del suo « io » per dare al racconto l’impressione di maggiore verosimiglianza e per comunicare le sensazioni evocatrici più efficacemente, più umanamente. Il suo intervento or giudicante (« Al pozzo ») ed or operante « (Gli hajduci in buon punto ») influisce sull’effetto comunicativo della narrazione oppure sulla suscettibilità apercettiva del lettore e non una volta fa pensare al coro lirico delle tragedie greche. È prisma poetico che decompone la luce divina in raggi di passione umana, è accordo preferito che rievoca il « leitmotiv » della canzone nostalgica dell’anima Dove passa, lascia ovunque la scia profumata della sua originale fragranza. Coronamento dell’opera artistica è il suo procedimento stilistico, il maneggio della lingua. Il Lazarevié scrive abilmente, con garbo, con severa concisione, con rispondenza al suo stato d’animo ed alla situazione esteriore (1). Egli è nemico delle declamazioni e della prolissità, con un tratto d; penna coglie tutto un momento spirituale, tutta una scena, con « due o tre proposizioni vi prende per mano e vi fa vedere tutti i fiori olezzanti della vita popolare » (2). (1) M. Srefel, op. cit., « Vienac », Zagabria 1887, A. XIX, pag. 123 s. (2) M. I-é in « Novo Vreme », Belgrado 1890, n. 73. * *