maticità. Già quasi tutte le sue novelle sono ispirate ad un dramma psicologico, che freme in un’anima sola, oppure ad un dramma sociale che porta in scenai princìpi e persone fra loro contrastanti. All’ispirazione drammatica si aggiunge poi anche la rispettiva rappresentazione. 11 fatto si svolge tra continue tensioni, tra le meraviglie della sorpresa, si intreccia e si scioglie con vivacità. I personaggi, veri .« dramatis personale w, cozzano tra loro«, agiscono, reagiscono sempre alla ribalta, vivono nell’azione più che all*ombra dlel racconto' e più che languidi tipi sono caratteri fortemente concepiti. Il loro linguaggio non si serve 0' poco« della mediazione narrativa o descrittiva e ricorre più volentieri al monologo irruento, al dialogo nervoso, scorrevole, rapido, tragico. La messa in scena è sempre abilmente preparata, il palco scenico convenientemente animato o dalle fasi salienti nei singoli personaggi in lotta o dalla presenza logica di altre comparse. Anzi l’effetto scenico è troppo curato, voluto e purtroppo ci sono dei racconti che acquistano la nota ridicola di scene melodrammatiche (p. es. in « La icona della scuola » ed « Egli sa tutto ») proprie di « fiabe orientali » (1), ma non di una novella seria. In relazione a siffatto atteggiamento drammatico stanno anche certe tipiche tracce antitetiche di cui è improntata l’arte del Lazarevic. Un forte contrasto si osserva già fra il marchio realistico del racconto e lo spirito idealistico’, sentimentale che lo anima. Contrastanti fra loro sono anche certi personaggi per temperamento, età, aspetto fisico, condizione sociale. In certe scene stride il contrasto tra la sciagura da una parte e la felicità dall’altra (2), tra la bufera infernale qui e la pace idilliaca lì. Repellente è la forza che separa i sani visitatori d’un ospedale dalla lunga fila dei bianchi letti, carichi di sofferenti e di inguaribili. Come fa male quel sole raggiante e puro r elia casa del giuocatore dove scorgi le tracce del vizio ! Come ti tiene avvinto al camino, il fuoco dei Gjenar’ic in una giornata invernale di neve e di tormenta! Come ti lacerano il cuore quegli occhi (1) Lj. Nedió, Kriiicke Studije. L. K. Lazarevic, Belgrado 1910, p. 46. (2) « Sve ce to narod {1oziatiti » ne è tutto infarcito. * 137 *