tratta del materialismo in filosofia, dell’utilitarismo nella morale, del democratismo in politica e del realismo! in arte. In parte dalla Germania ed in parte dalla Russia, dove c'eranp i più attivi focolai ed i più ferventi apostoli, siffatte tendenze penetrarono' in Serbia ed approfittarono della depressione generale per attecchire vigorosamente. Loro pionieri e primi e possenti interpreti furono i propagandisti Svetozar Markovid (1) e Ljuben Karavelov (2), l’uno serbo e l’altro fuoruscito bulgaro, i quali, educati alle idee dei grandi riformatori russi degli anni sessanta, non tardarono a fecondare in Serbia i semi d’un profondo e tenace positivismo in ogni emanazione dello spirito. Nè loro mancarono pronti ammiratori ed energici seguaci. Questi, per lo più, vennero dai ranghi della « Gioventù serba», la quale dopo' il naufragio1 del 1872 si’era dispersa ini più parti ed aveva offerto il maggior contributo di proseliti ad ogni nuova causa. Per merito loro si incominciarono a leggere e conoscere i riformatori russi Cemi§evskij, Dobroljubov, Pisarev, i materialisti tedeschi Feuerbach, Riich-ner, Vogt, i positivisti Comte, Spencer, Mill, Darwin; per merito loro si tradussero pure Berkelej, Draper, Mill, Rousseau, Lamartine, Hugo, Renan, Zola, CerniSevskij, Pisemskij, Darwin, Faraday, Buckle, Haeckel ecc. Le condizioni generali della società sentirono vivamente l’influenza di questa efficace propaganda e subirono dei significativi cambiamenti. Nella politica anzitutto. Bandite le utopie degli imperi Slavi o di D'ulan, si incominciarono a trattare anzi e sopra tutto problemi materiali di economia nazionale, si riorganizzarono le grandi masse operaie, si infierì contro ogni forma di servitù sociale e per la prima volta fra la capitolazione del liberalismo romantica e la promozione di una democrazia positivistica, apparve applaudito e favorito* il femminismo. In filosofia tramontò la scuola idealistica dei metafisici germanici e s’insediarono il materialismo o almeno il positivismo ed il determinismo. La storia non fu più consi- (1) Cfr. su lui J. Skerlic, Sv. Marbovii, njegov iivot, rad i idcje, Belgrado, 1910 ; Si,. Jovanovkì, Sv. Markovic, Belgrado 1920, 2a ed. (2) Cfr. su lui K. Vkuckov, L. Karavelov, in S’f.inenija, Vili, 19 s.