La pochezza e lai scarsa significazione del contenuto da un lato, e la cura ed il valore della sua trattazione dall’altro, spiegano- subito due cose. L’una è la freddezza con cui fu accolto il « Vento », il disorientamento che esso provocò fra i critici; l’altra è l’importanza che ad esso diede il suo autore, considerandolo la propria opera migliore (1). L’una deriva da miopia o preconcetti contenutistici, l’altra si riassume nel per-fezion.-«nento' dell’indagine psicologica. La novella, profanamente considerata, non desta soverchia animazione o speciale interesse perchè priva di quella vita e di quell’intreccio- che sono le basi di ogni passionalità. Le mancano forti momenti inaspettati o una continua tensione, per cui non ha nè brividi di sorpresa, nè fremiti di curiosità. L’amore di Janko, l’ingerenza di sua madre, il racconto del cieco, campeggiano in uno sfondo a cui partecipano più i sensi che ì’anima. Inoltre manca la vita esterna, plastica, svariata che dà l’intonazione al fatto che racchiude o che sprigiona. L’autore è troppo soggettivo ed astratto perchè l’opera sua non appaia più opera di cervello che di cuore, più statica che dinamica. L’influenza che il Lazarevic ha subito dalla lettura del Tolstoj si riscontra nella psicologia dei personaggi, nello studio dell’animo. Se si pensi a « Svabica » o a « Werther » si vedrà che egli ha fatto qui un gran passo avanti. Non si tratta più di fenomeni spirituali piuttosto semplici, di facili graduazioni psichiche, di catatteri — siano buoni o cattivi — coerenti, normali. Qui sono studiati ogni baleno della fantasia, ogni scatto di pensiero, le vibrazioni dei sentimenti, l’oscillare della volontà, l’indeterminatezza della sub-coscienza. Il chirurgo divenuto psichiatra, controlla il funzionare del cervello, il pulsare del cuore e tiene in evidenza tutte le cause e gli effetti concomitanti. E come conosce bene l'anima umana, la cui suscettibilità è in così assoluta dipendenza dell’ambiente! Una stanza, un quadro, un letto, una (i) J. Skerlic, Istorija nove srpske knjiéevnosti, op. cit. 380. * 77 *