un argomento crudamente veristico-, un. momento critico della lotta tra il conservati vismo popolare e l’esigenze del nuovo regime di vita positiva, moderna, inesorabile. Tacciare questo abbozzo- di racconto sentimentale e natalizio- per i buoni ragazzi...., di romanzo criminale da giornale della sera— e ciò per la sua fine, come ha fatto lo- Skerlic (1), è un atto- di poca clemenza verso l’arte creativa deH’autore che è in. continua effervescenza e che, come in Werther e altrove, non si sa mai a quali conclusioni o- deviamenti arrivi. Lo Skerlic ha poi qui il torto- di aver condannato il Lazarevic solamente per la fine di « Sezione » narrata da Lj. Jovanovié e di aver accettate le tracce di Jovanovic quali appunti del Lazarevic. Un gruppetto di frammenti, intitolati dà Jovanovic Vucko, Baba-Vujka, Stojan-Ilinka (i nomi dei personaggi principali) offre un materiale in preparazione se non fuso organicamente, di certo vincolato da stretta e reciproca dipendenza. Nomi e gradi di parentela che si ripetono in tutti e tre i frammenti (Vucko, Ilinka, Vujka ecc.) fanno pensare che nella mente del loro creatore avevano forse un’unità di concezione e di sviluppo che poi è stata riformata da lui stesso o è svanita nella frammentarietà della trama. Così, come ora appaiono, si prestano poco alla reintegrazione del concetto- fondamentale e fusi assieme, forse, lasciano trapelare questo intreccio: Nonna Vujka ha un figlio, Vucko, il quale dopo averla abbandonata e martoriata, si converte e diventa un buon commerciante. Questi s’innamora di llinr ka, ma non riesce a sposarla perchè, scoppiata la guerra, si arruola volontario e, quando torna a casa, trova Ilinka, moglie di Stojan, suoi cugino e segretario alla pretura. Analizzati invece, secondo la tripartizione fatta da Jovanovic, essi presentano dei bozzetti a sè stanti, ma con vari punti di reciproco riferimento. « Vucko » è la narrazione, in parte descrizione, del carattere ribelle ma buono di Vucko, proprio di quel Vucko (i) J. Skerlic, op. cit. 67-68. * 94 *