ma ammette che l’autore « abbia pure ruzzolato qua e là » (1). Il traduttore russo' del Lazarevic, A. Sarapov, dichiara francamente che « lo splendido talento originale del Lazarevic s’è esaurito' in, Werther » (2). Il biografo del Lazarevic, Ljubomir Jovanovic, ammette pure delle « deficenze », « due poli fusi insuffìcentemente fra loro » (3). M. Car trova in questa novella le « distinzioni artistiche che adomano il Lazarevic », ma, con molto riguardo, afferma che sarebbe ben lieto di annoverare siffatta novella fra i saggi primaticci del Lazarevic, assegnarla agli inizi della sua carriera letteraria (4). Jovan Skerlic sintetizza il suo giudizio schiettamente e fortemente : « racconto disarmonico e non molto intelligente » (5). Infine Mi los Tri-vunac in un lavoro speciale studia a sè il « Werther » e conclude che « esso rappresenta un’opera incompleta » (6). Egli giunge a tale conclusione dopo aver osservato che nella novella manca la fusione e l’assimilazione dei seguenti elementi : antipatia dell’autore per i tedeschi e spiccato' patriottismo slavo; preconcetti e concetti di sentimentalismo fra loro in attrito-; casi occorsi all’autore; influssi letterari. Col Trivulnac, in massima, concordano alcuni nostri giudizi espressi prima a proposito1 dell’organicità di Werther. Dissentono laddove il Trivunac afferma che il Lazarevic tende a rendere « ridicolo » Janko già nella prima parte della novella, che l’idea di morte in Janko sì palesa chiaramente appena nella sua seconda parte sotto gli influssi della lettura di Goethe, infine che il Lazarevic è pervaso e ispirato da forte sentimento patriottico slavo. Le ragioni sono queste : nel Janko della prima parte non si notano tracce di ridicolaggine, che egli appare (1) M. Srepej., Najnoviji pripovjedaci srpski : Laza- K. Lazarevic, « Vie-nac », Zagabria, 1887. (2) Cfr. Otadébina, ib. pag. 69. (3) Lj. Jovanovic, op. cit. I, 27-28. (4) M. Car, Lazar K. Lazarevic, « Brankovo Kolo », 1895, ristampato in Moje Simpalije, Zara, 1913, pag. 240. (5) J. Skerlic, Laza K. Lazarevié, Knjiievna studija in « Savremenik », Zagabria, 1906, A. I, v. II, pag. 313 s., ristampato in Pisci i Knjige II, pag. 39 s- (3a ed.). (6) M. Trivunac, op. cit. XXV, pag. 535. * 68 *