ssta dalla copia di acute osservazioni e quello che manca in estensione è guadagnato in profondità. I racconti in ogni loro parte, salvo« poche eccezioni, sono vissuti, non stillati freddo con abilità consumata, e nel loro giuoco dei sensi partecipa il giuoco dell anima. Sono quindi più narrativi che descrittivi, più dinamici che statici, più imprevisti che pedantemente logici, più commossi che intelligenti. L’arte o la forza dell’arte loro più che nell’originalità delle idee sta nello sviluppo della situazione, nel movimento degli animi, nel contrasto delle passioni : la stasi è la morte, il nulla, il vuoto, le tenebre. Ed al di là dell’unità di toni e di sentimenti scorre il brivido della sorpresa, spumeggia il corsoi celere dell’azione ed i racconti o ti abbagliano alle loro svolte o precipitano dinanzi a te e si risolvono in poche ore. E tutto questo procedimento artistico' più che all’artificio ti accosta alla vita. L’arte che è realizzata nell’organismo interno del racconto si espande anche alla superficie nella scelta e nello studio dei personaggi, nell’elaborazione dei singoli episodi, ne.-l’effetto di ogni particolare. Con la scorta del metodo realistico tipi ed ambienti sono colti a vivo e riprodotti nella loro giusta luce, coni scrupoloso' riguardo alla loro realtà. Alla vita in genere ed alle sue creature in particolare si guarda ad occhi aperti, senza lenti opache o di ingrandimento, se mai con un po’ di idealizzazione, la quale però deriva dall’auto-coscienza dell’atto creativo. E tutto procede da un senso profondo di osseivazione, da indagini psicologiche, da saggi di riproduzioni fedelissimi. Nello' studio' delle persone predomina l’analisi psicologica, nelle descrizioni è colta l’oggettività del momento. 1 suoi personaggi sono veri ritratti umani, vivi ed animati che quasi pare siano esistiti in qualche angolo del mondo (1). Delineati sempre traverso l’azione e ritratti con tutto il loro ambiente reale, acquistano rilievo speciale. Pochi, ma (i) Lj. Nedic, op. cit. pag. 47 e J. Hudec, op. cit., 20 della prefazione. * 1^3 *