LE MONETE ANONIME DI VENEZIA 37 falsi, pure tale danno era stato compensato da altrettanta quantità che non si era presentata al cambio. Il Foscarini aggiunge che aveva avuta anche l'idea per un momento di sopprimere perfino il nome di perpero, introducendo nell’ isola i sistemi di conteggio usati a Venezia, ma si era trattenuto dal farlo per il timore di recar danno agli interessi dello Stato e per la ripugnanza della popolazione a mutare sistemi radicati da secoli e usati in tutti i documenti e dalle stesse Camere fiscali. Una carta interessantissima contenuta nei Codici Correr (*) ci dà preziose notizie sulle monete particolari del Regno di Candia e sul loro ragguaglio con quelle di Venezia. Comincia: « La moneda « ordinaria del Isola di Candia è il perpero della « quale si servono tutte le Camere del Regno nel « menar le scritture et partite nelli libri pubblici et « soldini 32 del paese fanno un perpero e 4 bagat-« tini ovver tornesi fanno un soldino ». C’ informa poscia che da molti anni la lira veneta era ragguagliata a 60 soldini di Candia e quindi questo era esattamente un terzo del soldo veneziano, ma, durante la guerra, in causa della scarsezza della moneta buona e della grande quantità di cavalline circolanti, il valore della lira di Venezia era aumentato del cinquanta per cento e valeva quindi 90 soldini. Questo prezzo fu mantenuto fino al gennaio 1575 quando l’eccellentissimo Foscarini, regolando i valori delle monete, aveva ridotto il prezzo della lira da 90 a 75 soldini, senza però alterare il corso ordinario delle camere ove le lire furono sempre valutate 60 soldini. Aggiunge altre notizie sulle paghe dei soldati e dei salariati e chiude con assennate considerazioni sull’aggio, dimostrando come l’utile (t) Museo Civico e Correr, Codici Correr, n. 1210 (2692), c. 314. 6