H N. PAPADOPOLI di circolazione monetaria assai difficile a concepire, che potessero contemporaneamente emettersi monete dello stesso valore con intrinseco e peso differente, e corressero quindi nello stesso tempo soldi col tipo del mocenigo d’argento finissimo ma piccoli e leggeri, soldi con la croce più pesanti ma di bontà minore, e finalmente soldi anonimi di peso e lega assai diversi degli altri. La fabbricazione delle gazzette e dei soldini anonimi fu intrapresa soltanto per provvedere ai bisogni della circolazione e per impedire l’entrata di monete forestiere scadenti, ma in seguito fu continuata su larga scala per profittare dell’utile che ne veniva alle esauste finanze in momenti ne’ quali, per la guerra di Oriente, si cercava di far denari in tutti i modi. Così il io aprile 1570 (I) il Consiglio dei Dieci deliberava che per affrettare la coniazione del molto argento che si trovava in zecca e di quello che doveva arrivare, fosse data facoltà ai provveditori in zecca di far coniare, durante la guerra e in quella proporzione che loro sembrasse conveniente, gazzette da due soldi dello stampo nuovo come sono al presente, gazzette da due gazzette con impresso il numero II, gazzette da tre gazzette col numero III, e gazzette da quattro gazzette col numero IIII. Infatti le rappresentazioni e le figure di queste monete sono le stesse delle gazzette e solo variano alquanto le leggende : quelle coi numeri II e III hanno dal lato del leone PAX • TlBi • MARCE • EVANG • MEVS e dal lato della giustizia RECTVM IVDICIVM, quelle da quattro gazzette con la cifra IIII dal lato del leone DEO • OPT • MAX ■ ET • RElP • VENET • e dal^ lato della giustizia le parole OMNI DO QVOD SVVM EST. Anche durante i primi anni del principato di (1) R. Archivio di Stato, Consiglio dei Dieci, Zecca, reg. Ili, c. 91.