8 N. PAPADOPOL! tere iniziali del motto Regina Coeli Laetare Alieluja e le aureole che circondano le due teste si cambiano in stelle o rosette, le iniziali dei massari mancano spesso e finalmente vengono surrogate dalla I segno del minimo valore della monetazione veneziana. Altri bagattini di rame hanno da un lato l’immagine della Madonna e dall'altro impronte diverse di carattere religioso. Anche questi, a mio parere, appartengono alla stessa categoria perchè hanno lo stesso peso e valore, e le varietà del rovescio sono la prova della fantasia o del capriccio degli intaglia-tori e forse anche dei massari di cui portano le iniziali. Nel 1542 il Consiglio dei Dieci credette necessario porvi riparo con un decreto del quale abbiamo fatto cenno nel capitolo di Pietro Landò. I più antichi di tali denari sono i due di cui si conosce un solo esemplare. II primo esistente nella collezione di S. M. il Re d’Italia è completamente anepigrafico, ha da un lato la mezza figura della Vergine che tiene il Bambino in grembo appoggiato al braccio destro ossia a sinistra del riguardante e dall’altro il leone in soldo entro una cornice quadrata. 11 secondo si conserva nel museo imperiale di Vienna : la Vergine, disegnata in maniera affatto diversa dal precedente, tiene il Bambino seduto sul braccio sinistro, quasi di fronte, in modo che se ne vedono tutt’e due le gambe, attorno le lettere • R ■ C • L • A • e all’esergo • A • V • iniziali di Antonio Viaro massaro nel 1519; al rovescio c’è il leone andante a sinistra con le lettere • + ■ S • M ■ • V ■ Furono questi probabilmente i progetti della nuova moneta presentati al Consiglio, infatti il bagarino posseduto da S. M. il Re d’Italia corrisponde al rozzo disegno che si vede in fondo al decreto del Consiglio dei Dieci riprodotto fra i documenti, che appunto presenta da un lato la Vergine col Bambino