12 N. PAPADOPOLI 27 gennaio 1550 (I) col quale si sospendeva la coniazione delle gazzette per esservene già troppe in circolazione. Furono sempre considerate come monete d’appunto, o, come si diceva a Venezia, monete minute, le quali nei pagamenti non potevano adoperarsi se non per una decima parte della somma totale (2), ed il Consiglio vigilava che non se ne stampasse una quantità superiore alle occorrenze del momento. Si ebbe nuovamente bisogno di moneta minuta nel 1565 per liberare la città dalle specie forestiere di u pessima qualità, come quatrini, sesini, becci forestieri, carantani et soldini » che venivano introdotte dagli speculatori e favorite dalla mancanza di buone monete nazionali di poco valore necessarie alle piccole contrattazioni. Nel 12 settembre (3) si ordinò una abbondante coniazione di « monede da soldi doi l’una che communemente si chiamano cazette, et soldini di quella sorte, et bontà che sono stà mostrate a questo conseglio ». Dovevano avere il peso di due carati per soldo e il fino di 550 carati per marca, non potevano essere coniate per conto dei particolari, ma solo con l’argento e per conto della Signoria. Appena pronta una quantità sufficiente di tali nuove monete si doveva proibire la circolazione di quelle forestiere scadenti. 11 13 settembre 1568(4) si ordina ai provveditori di acquistare ottomila marche d’argento per farne « bezzi et soldi di stampo novo et della liga delle gazete che hora si stampano » e nel 29 dicembre dello stesso anno (5) altre quattromila marche per coniare gazzette, bezzi e « soldi di stampo novo e della liga delle ga- (1) R. Archivio di Stato, Consiglio dei Dieci, Zecca, reg. I, c. 95. (2) ivi, Consiglio dei Dieci, Zecca, reg. I, c. 143. (3) » » ,, „ » « H, c. 178 t. (4) » » « » » 11 IH) c- 49 t. (5) 11 » » 11 « » IH) c* 54