IO per la comodità delle piccole contrattazioni. Il decreto prescrive che di questo pezzo e di quello da un bagattino, si possano coniare cento ducati al mese per tutto quel tempo che sembrerà conveniente ai capi del Consiglio. Tale moneta reca nel diritto il busto della B. V. col Bambino e nel rovescio S. Marco in piedi volto a sinistra : fu coniata per lo spazio di molti anni e presenta varietà di coni e di stile più difficili a notarsi di quelle dei bagattini perchè raramente portano le iniziali dei massari. Ritengo più antichi i pezzi dove la Vergine è disegnata col Bambino sul braccio destro, cioè a sinistra di chi guarda, vengono poi quelli col Bambino a destra, indi quelli con le iniziali dei massari, e finalmente quelli in cui all'aureola si aggiungono i raggi. A queste monete coniate dopo che le armi avevano sostato, per porre qualche rimedio alla travagliata circolazione della moneta minuta, è vicino per il tempo e per l’aspetto il quarto di ducato d'oro anonimo, battuto appunto quando l’abbondanza di metallo prezioso rendeva vantaggiosa alla zecca l'emissione di un pezzo che nel suo piccolo volume aveva un valore relativamente considerevole. Il decreto che ordina la fabbricazione di questa monetina è del 3 gennaio 1520 (*), ma pare vi fosse differenza di vedute sul tipo da adottarsi. Forse quello tradizionale usato nell’intero e nel mezzo non sembrava conveniente a un pezzo così ridotto, forse si temeva che potesse venir confuso col mezzo, certo è che la scelta del tipo fu delegata al Doge, ai Consiglieri e ai Capi del Consiglio dei Dieci che nel 17 dello stesso mese adottarono un tipo diverso, elegante e semplice, conforme ai gusti dell’epoca. Non pare che la coniazione (1) R. Archivio di Stato, Consiglio dei Dieci, Misti, reg. XLIII, c. 242.