LE MONETE ANONIME DI VENF.ZÌA 21 tenne quel posto dat 1517 al 1518. Non mi fu dato trovare il decreto che si riferisce al primo di questi due magistrati, bensì in data 14 aprile 1518 W quello che ordina i bagattini segnati con le lettere D G. In seguito a domanda delle rispettive Comunità, fu concesso nel 19 marzo 1492 (2) a Traù di far coniare in zecca bagattini con San Lorenzo e nel 23 settembre 1493 a Lesina (3) con Santo Stefano, per quantità limitata di pezzi. Mancano le memorie e i documenti relativi al bagattino di Antivari, ma esiste la moneta simile per metallo e per aspetto a quelle coniate per le altre città marittime dalle quali differisce soltanto per il Santo Protettore che in questo denaro è S. Giorgio a cavallo che colpisce il drago, e, siccome anche lo stile del lavoro corrisponde alla stessa epoca, si può argomentare che uguale concessione sia stata accordata a quella importante cittadina dell’Albania. Altre città della terraferma veneta chiesero ed ottennero quattrini e bagattini per i bisogni del piccolo commercio, ma siccome queste monete recano il nome del principe, furono descritte a suo tempo con quelle dei Dogi di cui portano il nome. La Comunità di Treviso chiese di poter avere sul suo bagattino l'immagine di San Liberale e l’ottenne con decreto del 24 ottobre 1492 (4) che ordina alla zecca di coniare cento ducati di bagattini da sei al marchetto. Qui però deve esservi errore di trascrizione perchè il peso e l’aspetto del denaro trevigiano è perfettamente uguale a quello dei suoi confratelli della Dalmazia e deve quindi esso pure essere il dodicesimo del soldo. Infatti il decreto del (1) R. Archivio di Stato, Consiglio dei Dieci, Misti, reg. XL II, c. 24 t. (2) ivi, Consiglio dei Dieci, Misti, reg. XXV, c. 80 t. (3) v .. 1,. ...... XXVI, c. 42. (4) » » v „ V » XXVII, c. 208.