LE MONETE ANONIME DI VENEZIA 39 rini, sebbene fossero già state ritirate la maggior parte delle monete fiduciarie che si erano mantenute in prezzo solo per la fede che Venezia non avrebbe mancato alle sue promesse, non potè ricondurre le monete al loro valore originario e fu costretto a limitare l’aggio al venticinque per cento, ferme restando le antiche valutazioni nei conti ufficiali della Camera. Sebbene dalla relazione del Foscarini risulti che almeno trentamila perperi di rame non siano stati riscattati nel termine fissato per il cambio, pure non mi venne fatto mai di vedere una moneta che si potesse ritenere il perpero coniato a Candia durante la guerra e meno ancora il pezzo da tre perperi, la cui emissione deve essere stata assai limitata perchè venne intrapresa solo pochissimo tempo prima che si cessasse il lavoro della zecca. Forse, ora che è conosciuta la loro esistenza, sarà possibile scoprirli fra i pezzi di dubbia od oscura attribuzione che si trovano in tutte le raccolte o identificarli in qualche ritrovo nell’ isola di Candia. Circa alle contromarche che si vedono nell’esemplare della cavallina del R. Gabinetto Numismatico di Brera illustrata dal prof. Solone Ambrosoli W, ho già ricordato un proclama del Provveditore Generale Foscarini che ordina di apporre un nuovo bollo ai perperi di rame chiamati alle Camere per essere controllati ed è probabile che un procedimento analogo sia stato adottato per le cavalline. Non saprei poi come spiegare il giglio che si trova tanto nell’una come nell’altra contromarca di quella interessante moneta. È probabile che, come la stella che si vede sul libro del Leone era tolta dallo stemma (i) Ambrosoli Solone: Intorno ad un nuovo esemplare della moneta Cavallina di Candia, Milano, 1905, in-8, fig. e in Rivista Italiana di Numismatica, anno XVII, 1905, pag. 115-117.