I.fe MONETE ANONIME DI VENEZIA 35 portò lo studio su tutti i rami del governo e dell’amministrazione, rilevandone i mali e i difetti e applicando o suggerendo i rimedi opportuni. Dell'opera sua attiva e zelante abbiamo ancora i monumenti in un grosso volume di Ordini per Candia da lui emanati che si conserva fra i manoscritti Correr e in una coscienziosa Relazione, dove io attingerò largamente. Le condizioni dell’ isola erano delle più miserande ; i mali antichi erano peggiorati dallo stato di guerra per cui il soldo delle truppe, la costruzione delle fortificazioni, l’allestimento delle navi avevano assorbito le risorse locali e le somme rilevanti inviate da Venezia non solo, ma avevano creato un grosso sbilancio rappresentato da prestiti e cambi e da una ingente quantità di moneta fiduciaria. Prima cura del Foscarini fu quella di dar ordine al valore delle monete e, nel 5 novembre 1574 (l), emanò un ordine che lo zecchino valesse perperi 24 la moneta chiamata giustina perperi 5 soldi 20, la lira perperi 2 soldi 26, la moneta da quattro gazette perperi 1 soldi 4, la gazetta soldi 9, il sesino di rame soldi 3. Altro proclama del ^2. novembre 1575 (2) ripete gli ordini dell’anno precedente e insiste special-mente che lo zecchino non si spenda per più di perperi 24 soldi 16. Le cavalline erano state ritirate precedentemente, ma circolava ancora grande quantità di perperi di rame. Jacopo Foscarini convinto della necessità di levare questa mala semenza che rendeva « impossibile a pensare ad alcuna regolatione » della moneta che fosse costante e sicura, si mise all’opera con « più animo che forze » come si esprime efficacemente nella sua relazione. (1) Museo Civico, Codici Correr, n. xau, car. 5/260. (2) ivi car. 74 t / 328 t.