LE MONETE ANONIME DI VENEZIA 9 a sinistra senza lettere e dall’altro il leone in soldo entro una cornice quadrata. 11 Consiglio adottò il rovescio di questo e il diritto dell’altro, come appare evidente da alcuni esemplari con le stesse iniziali di Antonio Viaro, ne’ quali la figura della Madonna sembra uscita dal medesimo conio del bagattino di Vienna, mentre il leone del rovescio è identico a quello del bagattino della collezione reale. L’esame dei tre tipi riprodotti ai n. 7, 8 e 9 della tav. XXI, dimostra tutta la ragionevolezza di queste mie deduzioni. Poco dopo il tipo delle figure venne modificato e il Bambino rappresentato più di profilo in modo da mostrare una gamba sola, come in altri esemplari con le stesse sigle • A • v • o con quelle dei successori immediati del Viaro (n. 10 della stessa tav. XXI). Altro bagattino assai raro ha nel rovescio il Redentore che esce dal sepolcro e attorno • REX • G-LO • con lo stesso conio usato per un denaro che porta nel diritto il nome del doge Pietro Landò. Le iniziali • Z • & • possono indicare Zuanne Grimani massaro dal 1534 al 1536, ovvero Zuanne Gritti che ebbe la stessa carica nel 1551-52 vicini tutti e due all’epoca in cui venne battuto il bagattino col nome del Doge e lo stesso rovescio. Altri quattro bagattini simili hanno al rovescio il monogramma di Cristo disegnato in modo diverso, ma sempre con molta cura ed eleganza. Due di essi portano le sigle • HI • S • di Gerolamo Soranzo che fu massaro nel 1553-54 e nel 1568-69, uno • P ■ Z • di Pietro Zeno massaro nel 1552-53, il quarto manca delle iniziali, ma il disegno della Madonna lo fa ritenere più antico degli altri. Una moneta di rame del valore di due piccoli fu ordinata dal Consiglio dei Dieci il 20 agosto 1524 (0 (1) R. Archivio di Stato, Consiglio dei Dieci, Misti, reg. XLVII, c. 62.