2& N. PAPADOPOI.Ì Candia tali tornesi, che probabilmente erano bagat-tini di rame, perchè, in quel momento il valore di queste due monete era il medesimo. Giunto a Creta il 17 marzo il Provveditore Generale Cavalli scriveva il 25 maggio di non essere riuscito a far fare i tornesi per la imperizia e la negligenza degli operai dell’ isola e, considerando che i pezzi da quattro tornesi o quattrini potrebbero facilmente confondersi con i sesini che valgono il doppio, aver deciso di legare la materia portata da Venezia alla lega stessa dei sesini che saranno più comodi ai soldati e al popolo e dei quali si potrà avere in breve tempo una quantità sufficiente. Non sappiamo quale sia stata la risposta delle autorità veneziane e se il Cavalli abbia continuato a far coniare i sesini ; è certo che nella relazione che presentò al ritorno della sua missione (l), come era dovere di tutti i funzionari, raccontando le enormi difficoltà avute per procurarsi i fondi necessari alle ingenti spese per la guerra e i provvedimenti adottati per riuscire a trovare i denari, così si esprime: « non sono stà fatto miracoli, ma si è usata somma « diligentia in cavare dinari da ogni banda, ad im-« presto, in dono, in cambij, nel vender li formenti, « in stampar monete, con spenderle per diece quel « che valeva uno.....», e più tardi nella stessa relazione, dove fa valere le sue prestazioni e i sacri-tìzi da lui fatti per il pubblico servizio, dice : « Ho « servita vostra Serenità di centoduemille ducati per « due anni senza alcuno interesse con stampare le « cavallino et perperi ». Sappiamo dunque dalla bocca stessa del Prov-veditor Generale che egli aveva emesso moneta lìti) R. Archivio di Stnto, Relazioni, Busta 64 e Museo Civico, Codici Cicogna, n. 3558.