DEI RE DELLA GRANDE ARMENIA 4G3 tamila cavalli in una delle sue fortezze, e incontrato il figlio, compagno del suo infortunio, si leva il diadema, glielo dà piangendo, e lo esorta di salvarsi, come potrà meglio , per altro sentiero. Dopo questa vittoria Lucullo dà l’assalto e prende la città con tutt'i tesori del re, e con tal copia di viveri che potè continuare la guerra senza eh’essa abbia nulla costato ai Romani. 68. Tigrane e Aliiridate si sforzano senza posa a far leva di nuove truppe. Esse formano al principio di quest’ anno un corpo di settantamila uomini scelti ed esercitati per le cure del re di Ponto alla foggia dei Romani. Verso la metà della state i due re si pongono in campagna nelle pianure al di là del monte Tauro. Lucullo pianta il suo campo davanti a quello del nemico ; ma non può impegnarlo in un’azion generale; e tutto si limita a semplici scaramucce. Il generale romano dirige la sua marcia verso Artaxata, antica capitale dell’Armenia, in cui il re avea salvato una parte dei tesori che gli erano rimasti, le sue donne ed i suoi figli. Tigrane che lo avea preceduto crasi appostato dietro la riviera di Arsania. Lucullo la varca malgrado gli sforzi nemici, e dà così bruscamente la carica alla cavalleria mardia ed ibera, su cui contava particolarmente Tigrane, eh’essa prende la fuga. Tutto il rimanente dell’ armata ben presto fa lo stesso : allora i Romani inseguono i fuggiaschi, fanno prigioni i primarii uffiziali, e ritornano all’indomane carichi di bottino davanti Artaxata. Mitridate temendo di cader nelle mani di Lucullo, era stato dei primi a fuggirsene, e suo genero li ... r .o& 5 o non tardo a seguire d suo esempio. Intanto il governatore di Artaxate continuando a difendersi contra il nemico, le sue promesse e le sue minaccie obbligano Lucullo a ritirarsi e cedere all’ ammutinamento de’suoi soldati, ai quali erasi reso insopportabile il paese a motivo della gran quantità di neve, ch’era caduta benché si fosse ai primi giorni dell’ equinozio d’ autunno. Egli li lascia ne’quartieri d’inverno, e prende la strada di Migdonia, 1>acse caldo e fertile, con alcune legioni che vollero di >uon grado seguirlo: vi forma l’assedio di Nisibi, piazza forte, difesa da numeroso corpo di scelte truppe comandate da Gura fratello a Tigrane, e Callimaco esperto