DE RE SELEUCIDI DI SIRIA preso i» avversione, l’obbligò in breve di abdicare. Le milizie chiamarono in sua vece Antipatro, conferendogli illimitati poteri. Tosto che ne fu investito fece una nuova ripartizione delle province f da cui escluse i partigiani di Perdicca e di Eumene, che avea secondato il primo nelle sue spedizioni. Allora la Babilonia fu data a Se-leuco figlio di Antioco che si era sommamente distinto servendo sotto Filippo padre di Alessandro. Alle raccomandazioni di Tolommeo non meno che ai suoi meriti personali ed ai servigi di suo padre, fu Seleueo debitore di questa provincia, e tale si è l’origine dell’alta fortuna cui egli pervenne dappoi. Eumene, capo degli argiraspidi ( così chiamavasi una truppa di soldati che sotto Alessandro avea ottenuto degli scudi d’ argento ) essendo in marcia contro di Antigono, ebbe dalla parte di Selcuco una negativa alla domanda che gli avea fatto di un rinforzo. Per vendicarsene egli volse le sue armi contro di lui. Ma entrato egli in Babilonia nel 317, corse rischio di perdere la sua armata attesa una manovra di Seleueo, che avendo fatto tagliare le dighe dell’ Eufrate, inondò il suo campo, e lasciò appena tempo alle sue truppe di raggiunger le alture. Antigono venuto a ritrovarlo in Babilonia, volle, come di lui superiore, obbligarlo a dargli conto di sua condotta, e dell’uso che avea fatto delle finanze dacché governava la provincia; al che rifiutatosi Seleueo, Antigono si dispone a muovergli guerra. Seleueo non trovandosi in istato di resistergli, si ritira in Egitto presso Tolommeo , suo antico amico ( Diodoro Uh. XIX. ). Deputano essi insieme a Cassandra, governatore di Macedonia, ed a Lisimaco clic comandava in Tracia onde persuaderli ad unirsi seco loro contro gli attentati di Antigono. Questi intesa eh’ ebbe la quadruplice alleanza, tentò di scioglierla, proponendo ai capi di rannodare l’antica loro amicizia. Ma le condizioni che appose alle sue offerte furono rigettate, e convenne venire all’ armi. Dopo qualcli’ anno di guerra essendo rimasto vincitore Selcuco ( 313 ) ritornò trionfante in Babilonia, ove fu ricevuto con grandi applausi. I popoli limitrofi, ammirando il suo valore, la sua moderazione ed equità, vennero in folla a porsi sotto le sue leggi, e fu allora ch’egli assunse il titolo di re di Siria, Tom. IL 21 *