I IO COMPENDIO CRONOLOGICO si fa da Menelao condurre al tempio, donde leva 1’ aitar de1 profumi, la tavola dei pani di proposizione, il candelabro del Santuario ( tutto d’oro ) e molti altri vasi preziosi, senza contarvi diciottomila talenti che trasse dal tesoro. Gioseffo aggiunge che profanò il luogo santo, facendo immolar dei porci sull’ altare degli olocausti. Gonfio dei fortunati successi di questa orribile spedizione, ritorna in Antiochia così invanito, dice il sacro autore, come se avesse potuto rendere navigabile la terra, e far del mare una strada praticabile. Nel suo partire, nominò per governatore di Giudea un Frigio chiamato Filippo, uomo di crudeltà ferina, ed Andronico di somigliante carattere in governatore di Samaria. Menelao il più tristo dei tre, rimase in possesso della suprema sagrificatura. 168. Antioco passato in Egitto per sottomettere di nuovo questo regno, viene arrestato dagli ambasciatori romani, che gl’ingiungono a nome del senato di rinunziare a tale disegno. Sdegnato di questo affronto fa Ìiiombar sulla Giudea tutto il peso della sua collera. Nel-’ attraversare questo paese egli stacca ventiduemila uomini sotto gli ordini di Apollonio, ed ordina loro di porre a sacco tutte le città, di passar tutti gli uomini a fil di spada, e di vendere le donne ed i fanciulli. Apollonio sceglie il giorno di sabato per eseguire questa crudel commissione. Gli abitanti di Gerusalemme si lasciano trucidare senza opporre la menoma resistenza, e ciò per rispetto alla santità del giorno. Dopo la strage la città è abbandonata al saccheggio. I Sirii vi appiccano fuoco in varj luoghi, atterrano le più belle fabbriche, demoliscono le muraglie, e menano in ¡schiavitù centomila persone eh’ erano sfuggite al macello. Allora il servigio del tempio rimase interrotto del tutto. Coi materiali tratti dallo sfasciume della città Apollonio fece erigere una fortezza su di un’ eminenza vicina alla città di Davidde- ( Per distinguere questa fortezza da quella di Sionne la chiameremo coi moderni Aera, nome greco che conviene a tutte le torri locate sopra alture). Apollonio ne forma piazza d’armi per tener imbrigliata la nazione, e poter piombare addosso a quelli che venissero ad adorar Dio nel suo tempio. Gli Ebrei allora escono di Gerusalemme.