33o CRONOLOGIA STORICA titolo sin allora quasi sconosciuto, e sotto il quale furono comprese l’antica Assiria, la Mesopotamia, la Media, la Battriana con gran parte dell’Asia minore. Il comincia-mento del suo regno diede pure il nome alla famosa era de’ Seleucidi, di cui trattato abbiamo nel discorso preliminare. Ma ciò che conferì maggiormente ad immortalar questo principe , fu la fondazione di una nuova città sul-1’ Oronte che fu chiamata Antiochia sia dal nome di suo padre, sia da quello di suo figlio, che si appellavano entrambi Antioco. « Questa città fu ben presto sostituita a « Babilonia per esser la sede dell’impero de’Sirii, e la « regina dell Oriente. Ma Seleuco non le diede nè esten-u sione bastante, nè magnificenza per meritar questo tito-u lo. Antiochia nel tempo del suo splendore era ristretta « entro un circuito di circa diecimila passi, che compren-« deva quattro città, 1’una dall’altra separate da quattro « mura e da particolari fortificazioni. La prima fu fabbri-« eata da Seleuco; la seconda da quelli che si recarono « a soggiornarvi quando divenne capitale dell’impero, e « che vi furono invitati dai privilegi conceduti ai cittadi-« ni; la terza da Seleuco Callinico; la quarta da Antioco « Epifane .... A due leghe dalla città al mezzodì del-« l’Oronte eranvi un piccolo villaggio ed un bosco irriti gato da gran numero di gradevoli ruscelletti. Seleuco « consacrò ad Apollo ed a Diana questo luogo di delizie. « Fece fabbricare in onor loro un tempio; nè andò guari « che v’ebbe un oracolo di Apollo, e questo villaggio « tanto conosciuto sotto il nome di Dafne, divenne uno « dei luoghi più celebri del paganesimo ». (L’Ab. Guyon Ilist. rìes Seleuc. tom. VII., p. 35-36. ). Nicànore, governatore di Media, non vide già d’occhio tranquillo la prosperità di Seleuco. Determinato di intorbidarla marcio contro di lui alla testa di diecimila fanti c settemila cavalli, condotti dalla Media e dalla Persia, Seleuco, che non avea seco più di tremila fanti e quattrocento cavalieri, tragittò il Tigri colla sua piccola oste, e Sostosi in agguato ne’maresi attese l’occasione di sorpren-ere il nemico cui sapeva non esser guari lontano. Non tardò a verificarsi ciò ch’egli aveva predetto. Sino dalla susseguente notte, accortosi che Nicànore non vigilava