DEI RE DI PERSIA pc asiatiche, ove si eccettuino i Persiani, non osservavano veruna disciplina e combattevano disordinatamente la cavalleria mista insieme coi Tanti e il soldato di picca con quello di freccia. Inoltre non c’erano che i capi di compagnia che fossero coperti di corazza, di elmo e dì scudo coll’ azza o la sciabola alla mano. Gli altri non avevano che archi, fionde o picche e semplici scudi di vinco. Ciro persuase suo zio di stabilire a ciascun corpo un grado a parte, e di dare al soldato le stesse armi che all'uf-fiziale. Mentre queste si foggiavano addestrava Ciro regolarmente le sue truppe, e insegnava loro tutte le militari evoluzioni. Quando ogni cosa fu in pronto, egli si pose in marcia con Ciassarre per andar incontro al nemico, che dal canto suo si era avanzato sino nella Media. Le due armate giunte in presenza non tardarono di venire a battaglia. Ciro malgrado l’inferiorità del numero mise in rotta i Babilonesi, penetrò nel loro paese, e diresse la sua marcia verso un nuovo corpo d’ armata eh’ essi tenevano a dieci giornate dal sito ov’ erano stati battuti. Colà trova-vansi raccolti tutti gli alleati dei Babilonesi. Egli, giunto che fu a vista del nemico, non giudicò a proposito di attaccarlo nel suo campo eh’ era stato munito con larga fossa di circonvallazione; ma attese che uscisse egli stesso dalla sua trincea per venire a combatterlo , lo che non istette guari ad avvenire. I Babilonesi cominciarono la pugna con una tempesta di giavellotti e di dardi, che vennero lanciati a pura perdita, perchè il nemico n’ era ancora troppo lontano. Allora i Persiani vedendoli senza mezzi di difesa si gettano con impeto sopra di essi, sbaragliano i battaglioni, tagliano e abbattono tutto che si para loro innanzi, inscguono senza sosta questi sfortunati fuggiaschi, colmano la fossa di uomini e eli cavalli, e finalmente coprono il campo di battaglia di morti e di moribondi, tra i quali fu trovato il re Neriglissor. La desolazione che segui questo violento assalto fu si grande che i Babilonesi, i quali erano rimasti nel campo, benché uguali per lo meno in numero all’armata vincitrice, presero la fuga, e raggiunsero precipitosamente le alture. Gl’ Ircani, nelle vicinanze dei quali fu data questa battaglia, profittarono dell’occasione per sottrarsi al dominio babilonese, di cui Tom. II. !ì6 *