DELLA STORIA SANTA 29 RE DI GIUDA. città di Elatli sopra gl’ Idu-mei cui scacciò per collocarvi i suoi proprj sudditi. Questa conquista gli servi a ristabilire 1’ antico commercio degli Ebrei sul mar Rosso. Inorgoglito de’ suoi successi , Osia dimentica alla fine ciò che deve al Signore. Un giorno di solennità egli entra nel tempio, e vuole offerire incensi sull’ aitar dei profumi. Il gran sacerdote Azaria ed ottanta sacerdoti si oppongono a questo attentato. Ozia monta in collera e li minaccia. Dio lo punisce tosto colla lebbra, ed i sacerdoti lo scacciano, come immondo, dal tempio. Ozia pieno di confusione si ritira in una casa separata ove consuma il resto de’ suoi giorni. Racconta Gio-seffo, che al momento in cui questo principe si accinse ad offerire nel santo luogo l’incenso, si senti un violento tre-muoto, che aprir fece il tempio dall’ alto, e che un raggio di luce balenato avendo sulla fronte del re, egli apparve tosto coperto di lebbra; che allora la metà della montagna eh’ è all’ occidente di Gerusalemme staccossi, e rotolando per lo spazio di quattro stadj non si fermò che per RE D’ISRAELE. bever vino nè essi nè le lor mogli, di piantar viti, seminar grano, edificar case, ordinando loro di vivere sotto a tende come viandanti; genere di vita cui essi osservarono sino alla prima rovina di Gerusalemme. JOACIIA. 848. Joacha , figlio di Jehu gli succedette 1’ anno ventesi-moterzo del regno di Joas re di Giuda; egli nel corso di tutto il suo regno calcò l’orme di Geroboamo, frammischiando al culto dei vitelli d’oro quel- lo del vero Dio; e con ciò Joacha attirò sopra di se la collera del Signore, che abbandonò gl’ Israeliti tra le mani di Azaele re di Siria, e di Ren-IIadad II. suo figlio ; i quali principi gli produssero tutti i mali che Eliseo aveva predetto. Joacha nella sua afflizione s’umilia dinanzi il Signore, eh’ ebbe pietà del suo popolo; ma Israele liberato dalle sciagure che soffriva, continua nell’ adorazione dei Vitelli d’ oro. Joacha muore nell’anno diciassettesimo del suo regno.