COMPENDIO CRONOLOGICO fedele illuminato il quale non riconosca in Antioco Epi-fane quel re Aquilone che fu rappresentato a Daniele sotto P imagine di un eorno che avea degli occhi e una bocca donde uscivano parole insolenti, il quale facendo guerra contro i Santi aveva su di essi il vantaggio che si lusingava di poter cangiare i tempi e le leggi ; che si sollevava contro il capo dell’.limata del cielo, gli strappava il suo sagrifizio perpetuo, e disonorava il luogo del suo santuario ( V. Daniele cap. FU, v. 7, 8, 21, 25. ). Nel corso dell’ ultima malattia di Epifane, gli Ebrei riportarono nuovi vantaggi sulle sue truppe. Timoteo entrato in Giudea con un’armata più forte delle precedenti, sperò di riparare con luminosa vittoria le rotte che avea sofferto. Ma Giuda ed i suoi, dopo essersi posti in preghiera davanti l’altare colla testa coperta di cenere e le reni cinte di cilicio al romper dell’ alba si avanzarono pieni di fiducia verso il nemico. Cinque cavalieri spediti dal cielo si videro combattere alla loro testa. Ventimila Sirii rimasero sul campo di battaglia. Timoteo salvossi entro una piazza forte chiamata Ca-zara. Venutovi Giuda ad assediarlo, prese la piazza per iscalata, e mandò a soqquadro tutto che gli si parò innanzi. Timoteo fu nel numero dei morti, e la guarnigione perì nell’incendio delle torri, ili cui erasi chiusa. Lisia udendo queste nuove, far volle un ultimo sforzo per soggiogar la Giudea. Avendo posta in piedi una nuova armata di ottantamila fanti, senza contare la cavalleria ed un gran numero di elefanti, traversò le parti meridionali della Giudea, e venne ad assediar Bethsura, di cui Giuda avea fatto raddoppiare le fortificazioni. Ma la piccola armata ebrea, essendosi divisa in più corpi, piombò da diversi lati sui Sirii, di cui uccise meglio che undicimila persone, e il rimanente in un al suo condottiere fu volto in fuga vergognosa. 164. In questo torno di tempo morì Epifane. Egli fu surrogato da Antioco Eupatore suo figlio , giovine principe la cui educazione del pari che la reggenza di stato fu usurpata da Lisia suo congiunto in confronto di Filippo , cui Epifane avea col suo testamento nominato a questo posto. ( Machab. I, c. 6. ).