DEI RE DI BACTRIA 483 produr turbamenti, le sue ceneri furono divise tra coteste città, c la maggior parte di esse gl’ innalzò monumenti magnifici (a). 181. Eucratide (b) fu il successore di Menandro e si mantenne in possesso non solamente delle conquiste del suo predecessore, ma ne aggiunse ancora dell’altre. I Sogdia-ni, e i Drangiani portarono il suo giogo; dopo di che se la prese col re dell’ Indie Demetrio , il quale dopo la morte di Menandro erasi impadronito di tutta l’india; nel corso di questa guerra (>48) egli fece alleanza coi Parti, e Demetrio fu scacciato da tutto il paese, (c). Dopo tale "vittoria, egli fondò la sua città di Eucratidia, fece degli utili regolamenti pe’suoi stati, e toccò una altissima vecchiaia, sebbene s’abbia avuta una fine indegna delle sue virtù e delle sue belle azioni. Durante la sua assenza aveva affidato il reggimento della Bactria a suo figlio. Questo snaturato l’ebbe vilmente ad assassinare appena ritornato ner suoi stati, nè senti maggior rossore del suo parricidio che dell’uccisione di un nemico; posciacliè dopo di aver rotolato il suo carro in mezzo al sangue del padre, lo lasciò privo di sepoltura in preda alle bestie carnivore (d). Eucratide II. non si godette lunga pezza il frutto del suo parricidio. Gli Sciti ed i Parti attaccarono la Bactria, ciascuno dal proprio lato (i46) ed Eucratide fu sca-ciato dal trono ( 141 ) •> indi ucciso in mezzo agli sforzi da (a) Vaillant fa Demetrio congiunto di Menandro, e glielo dìi per successore; ma nessuno degli antichi riconobbe Demetrio per re di Bactria. (A) Monumenti degni di fede, comechè oscuri, ci persuadono che Eucratide succedette in quest’anno a Menandro, cui non si sa di qual paese si fosse. Vaillant lo fa figlio di Demetrio e nipote di Eutidemo, ma sopra niuno, od almeno troppo debole fondamento. (c) La data di questa vittoria è provata da una medaglia del museo della Czarina. L’epoca 108 eh’è pure improntata sulla medesima fa prova che l’era del reame di Bactria è bene stabilita all’ anno 255-256, e che non si può farla risalire più indietro. (d) I Bactriani aveano costume di gettar ancor vivi a cani addestrati a quest’ufficio i vecchi o i malati incurabili. Ma Alessandro il grande avea abolito questa barbara usanza anche riguardo ai morti; e Menandro fu posto sopra un rogo alla foggia dei Greci.