COMPENDIO CRONOLOGICO partire, ili attendere inoperoso il suo ritorno. In punizione della sua temerità, egli dà in un’imboscata, ove pe-risce colla maggior parte delle sue truppe. La Galilea e I' Iduinca profittano di questo avvenimento per ribellarsi. Erode con due legioni cui gli fornisce Antonio, fa prontamente rientrare queste provincie nel lor dovere. Non ha però la stessa riuscita davanti Gerico che assedia per vendicar la morte di suo fratello. Antigono mette in rotta le sue truppe, e nell’azione rimane egli stesso ferito. Ma ben presto se ne ricatta sopra Pappo generale di Antigono in una battaglia in cui taglia a pezzi la maggior parte dei nemici e lo stesso lor condotticre. Usserio e il Card. Noiis si sbagliano, come lo prova il padre Magnali, riportando questi avvenimenti all’anno antecedente (Magnati, de anno nativ. Christi ). 37. Erode apre di nuovo la campagna coll’assedio di Gerusalemme. Durante le prime operazioni di questa intrapresa, egli si reca a Samaria, ove consuma il suo matrimonio con Marianna. Le attrattive di questa principessa, il suo spirito, c la sua virtù non erano già i soli motivi che lo de-lerminavano a sposarla. Egli avea anche in vista di guadagnarsi l’affetto degli Ebrei, imparentandosi col sangue degli Asmonei che loro era caro. Al suo ritorno davanti Gerusalemme, Sosio governatore di Siria, gli conduce per ordine di Antonio le migliori sue truppe e l’assedio viene spinto di concerto coll’estrema energia. Gli assediati, la cui guarnigione era stata arrotata da tutti gli angoli della Giudea, si difendono con maggior valore che abilità. Espugnata la città inferiore dopo cinquautadue giorni di assedio, essi sono obbligati di ritirarsi nella superiore, e nel tempio, ove soffrono molta carestia; essendo quello un anno sabbatico. Finalmente il mese sesto dopo il principio dell’assedio, Erode il nove del terzo mese dell’anno giudaico cominciato a nisan, fa dare un generale assalto, che costringe la città ad arrendersi lo stesso giorno, dice Gio-scflo, in clic vensett’anni prima era stata presa da Pompeo. Antigono scende dalla torre ove stava ricoverato e viene a gettarsi a’piedi di Sosio. Sdegnato di questa viltà, il generale romano riceve ironicamente le sue invenie, e lo