DEI GRAN SACERDOTI DEGLI EBREI 209 i padroni delle decime e delle obblazioni eli1 erano destinate al mantenimento dei semplici sacerdoti: questi difesero i loro diritti, ed ebbero l’appoggio dei principa- li Ebrei: fuvvi a questo proposito una spezie di guerra tra questi sacerdoti e i loro capi, e talvolta si venne alle mani sino nel tempio. Il re Agrippa II. volendo far atterrare una muraglia di questo, clic toglieva la visuale del suo palazzo, incontrò 1’ opposizione d’ Ismaele die per impedirlo fece il viaggio di Roma. Poppea favorita di Nerone, la quale era propizia agli Ebrei, sostenne sì efficacemente il pontefice eli’egli ottenne quanto ricercava; ma fu arrestato in Roma, e Agrippa per vendicarsene lo depose. LXXV. Gioseffo, figlio di Simone, soprannominato Cabi 0 Gaddi, fu da Agrippa surrogato ad Ismaele. Non conservò lunga pezza il pontificato, ed ebbe a successore : 61. LXXVI. Anano, figlio e successore del gran sacerdote Anania e, com’egli, della setta dei Sadducei, era crudele ed inumano : egli credette cattivarsi l’affezione del popolo facendo morire S. Giacomo vescovo di Gerusalemme; ma quest’azione gli suscitò l’odio pubblico, e fu deposto dopo tre mesi di pontificato. LXXVII. Gesù, figlio di Anano, fu da Agrippa dato per successore al pontefice Anano; ma alcuni mesi dopo avendo voluto questo principe sostituirgli Gesù figlio di Gàmalie-le, i due concorrenti, protetti ciascuno dal loro partito , presero le armi e colla spada alla mano si contesero il pontificato. Per toglier di mezzo questa disputa sanguinolenta e scandalosa, vennero deposti ambi i pretendenti. LXXVIII. Mattia, figlio di Teofilo, fu posto nel luogo dei due Gesù stati deposti. Sotto il suo pontificato scoppiò la guerra degli Ebrei contra i Romani. I fanatici sediziosi che davansi il titolo di zelatori, essendosi arrogato il diritto di dispone della pontificatura, lo destituirono probabilmente perchè non corrispondeva ciecamente ai forsennati loro divisamenti. LXXIX. Fanania 0 Fanna, figlio di Samuele, venne da essi sostituito a Mattia. Sembra che venisse tratto a sorte, poiché essi, secondo Gioseffo, pretendevano che questo fosse il modo con cui si eleggeva Tom. II. vA