DELLA STORIA SANTA 77 come quegli Armeni di cui uu re di Persia trasportò un gran numero di famiglie in un sobborgo di Ispalian, ove abitano ancora a’ nostri tempi, vivendo secondo i costumi della lor nazione, professando la religione cristiana, ed esercitando il traffico come faceano nel loro proprio paese. Gli Ebrei nondimeno chiamavano il loro stato una cattività perch’ erano in un paese e sotto un dominio straniero ( Mcsengui ). EPOCA SETTIMA DALLA DISTRUZIONE DEL TEMPIO SINO AL RITORNO DALLA CATTIVITÀ’. 586. L’anno dopo la rovina di Gerusalemme e del Tempio, Nabuccodonosor fa comporre una statua d’oro dell’altezza di sessanta cubiti e larga sei; dimensioni che non convengono alla figura umana, la cui altezza non oltrepassa mai di sei volte la sua larghezza. Quindi la statua di cui si tratta dovea essere una colonna od una piramide sulla quale erano state scolpite molte divinità o geroglifici. L’idolo vien collocato nella pianura di Dura provincia di Babilonia, e il re comanda a tutt’i suoi sudditi di adorarlo. 1 tre giovani ebrei, Anania, Azaria e Misaele, che rifiutano un tal culto vengono gettati in una fornace ardente, nel mezzo alla quale si veggono passeggiare come in un luogo di rezzo. Attonito di questo miracolo il re li fa ritirare, e vieta di parlar male del Dio degli Ebrei. Fu intorno a questo mezzo, giusta il Calmet, che comparve il profeta Abdia, le cui predizioni secondo il senso litterale colpiscono l’Idumea, e ne denotano il di-struggimento. 572. L’anno terzo della rovina di Gerusalemme e del Tempio, trentesimoterzo del regno di Nabuccodonosor, questo principe essendosi reso padrone di Tiro dopo un assedio di tredici anni passa in Egitto colla sua armata vittoriosa, soqquadra da un capo all’altro il paese, e ne riporta immenso bottino. La maggior parte degli abitanti