9o COMPENDIO CRONOLOGICO forza, i nemici degli Ebrei hanno ricorso alla frode. Essi procurano d’ intimidire Neemia con falsi annunzi, con calunnie e sinistre predizioni. Giungono anche a sedurre alcuni Ebrei, e condurli al loro partito. Malgrado questi ostacoli, l’opera progredisce con grande sollecitudine, e in cinquantadue giorni è già compiuta, il venticinque del mese elul. Dedicazione delle mura di Gerusalemme che si eseguisce con grande solennità. Neemia divide i sacerdoti, i leviti, i capi del popolo in due schiere:« l’una dalla parte del mezzodì, l’altra da quella del settentrione marciavano sulle mura, venendo ad incontrarsi nel tempio ove s’ immolarono molte vittime in mezzo a trasporti di gioja. Neemia provvede poi alla custodia e sicurezza di questa città che non era popolata proporzionalmente alla sua estensione. Egli indusse gli Ebrei più distinti, e la sesta parte del popolo a stabilir ivi la loro dimora. Il tempo della cattività avea introdotto della confusione nelle famiglie, e Neemia prende a disamina le genealogie dei sacerdoti e dei leviti. Quelli che non possono giustificare la loro origine sono esclusi dal ministero. Frattanto Esdra continuava a raccogliere, trascrivere, porre in ordine e correggere il libro della legge, cui divise per la prima volta in cinque parti, formandone altrettanti libri, chiamati collettivamente il Pentateuco, e distinti coi titoli particolari di Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio. 453. Il primo giorno del settimo mese ecclesiastico (thisehri) il popolo da tuttala Giudea si raccoglie in Gerusalemme per celebrare la festa delle trombe. Esdra avea in quel punto data P ultima mano al suo lavoro. Il popolo lo prega di recare il libro della legge di Mosè. Egli salito su d’una tribuna fa pubblicamente lettura di questo libro dalla mattina sino al mezzogiorno, avendo a ciascun lato sei sacerdoti che spiegavano in caldeo ciò ch’egli andava leggendo in ebraico; poiché gli Ebrei dopo la cattività non più intendevano cne la prima di queste due lingue. Tutti gli ascoltanti si struggono in lagrime: Esdra e Neemia li consolano esortandogli a celebrar questa solennità con gioja. Esdra continua l’indomani la sua lettura, e