ji	COMPENDIO CRONOLOGICO
Nabuccotlonosor a questa nuova leva l’assedio il giorno de-cimosesto del mese undeeimo dell’anno decimo di Sedecia. raduna tutte le truppe e le conduce dinanzi a Faraone.
     Gli abitanti di Gerusalemme tosto che vedono ritirarsi l’armata dei Caldei si pentono di aver mandati indietro i loro schiavi, tornano a raccogliersi e li fanno rientrar colla forza sotto il giogo della schiavitù. Geremia fa lor de’rim-proveri di questa perfidia, e gli avverte che i Caldei ritorneranno trionfanti innanzi Gerusalemme. Dei falsi profeti imprendono a smentirlo, e trovano credenza alla corte e tra il popolo. Egli persiste nel sostenere la sua predizione. Lungi d’ ascoltarlo, i grandi ed i magistrati formano una congiura a fine di perderlo. Essi lo accusano presso il re di scoraggiare il popolo co’suoi discorsi e domandano sia punito. Sedecia lo abbandona alla loro discrezione. Nello stesso tempo il profeta vedendo l’inutilità del suo ministero, e volendo prevenire il ritorno dei Caldei, prende il partito di ritirarsi lentamente ad Anatoth, sua patria nel paese di Beniamino. Ma giunto alla porta della città viene arrestato come disertore dal capitano delle guardie, e rimesso ai primarj uffiziali, che lo rinchiudono nella casa del segretario Jonathan, di cui essi aveano fatto la carcere pubblica ( Questo è il primo e solo imprigionamento di Geremia, che che ne dicano la maggior parte dei commentatori e degli storici, i quali pretendono che al co-minciamento dell’ assedio di Gerusalemme egli sia stato posto prigione da Sedecia ). Il profeta passa in questa prigione per tre gradi. Da principio collocato nel vestibolo egli vi godeva della stessa libertà di coloro eh’ erano presso i Romani in libera custodia. Il re lo fece trarre di là per deporlo nell’atrio. Ivi continua nelle sue predizioni. I capi allora, determinati di farlo perire, lo fanno gettare in una carbonaja, ove rimane in mezzo al fango, ed alla infezione.
     587. Battaglia data tra i Caldei e gli Egiziani, il settimo giorno del primo mese dell’undecim’anno di Sedecia, cioè a dire verso la fine di marzo. Quest’ ultimi son tagliati a pezzi. Faraone ritorna indietro cogli avanzi della sua armata, senza potere rilevarsi in seguito d’una perdita di tanto momento.