COMPENDIO CRONOLOGICO zo della sua usurpazione. Sostrato, governatore della citta-’lella di Gerusalemme, lo eccita invano ad adempiere il suo impegno. Il re, sospettandoli tra loro d’intelligenza, la venir 1 uno e l’altro alla sua corte. Mentre sono in cammino per Antiochia, una sedizione chiama in Cilicia questo principe. Egli lascia, al suo partire, le redini del governo ad Andronico. Menelao presenta a questo ministro tutto l’argento che gli è riuscito raccogliere; ma siccome esso non bastava per francarlo verso il re, e che gli abbisognavano delle altre somme onde acquistare il favore dei cortigiani, incarica suo fratello Lisimaco di levar dal tempio tutt’ i vasi preziosi che potrà trarne e di mandarli a vendere in Tiro. Il gran sacerdote Onia, che stava sempre in Antiochia, gli la delle redarguizioni per questo sacrilego attentato. 171. Menelao istiga Andronico a liberarlo da sì importuno censore.- Onia si salva nell’asilo di Dafne. Ma Andronico avendolo indotto con belle promesse ad uscirne, lo fa tosto mettere a morte nell’anno ventiquattresimo del suo pontificato. Tutta la città dà altamente a conoscere 1’ orrore inspirato da sì nera perfidia. Antioco n’ è egli stesso colto al suo ritorno, ed ordina che Andronico si assoggetti alla pena del talione nel luogo stesso in cui fu ucciso il pontefice Onia. Menelao vieppiù ancora colpevole di Andronico, delude il supplizio adescando il re colla speranza di grandiose somme. Lisimaco, dietro il suo ordine, non risparmia nè violenze nè sacrilegii per porsi in istato di raccoglierle. Il popolo si solleva; si viene ad una sedizione, in cui tremila satelliti di Lisimaco sono trucidati ; egli stesso è inseguito sino nel tempio, ove incontra la stessa sorte. Venuto Antioco a Tiro, a lui si presentano tre deputati del Sanhedrin degli Ebrei per giustificar l’assassinio di Lisimaco, ed accusar Menelao come autore di tut-t’i disordini. Essi trattano la lor causa in maniera che Menelao si vede in procinto di succumbere. Per parare il colpo, si rivolge a Tolommeo Macr'one, il favorito di Antioco, e gli promette una considerevole somma, ove perorare voglia in suo favore. Tolommeo fa mutar sentenza al re, il quale condanna a morte i tre deputati. I Tirj