376 CRONOLOGIA STORICA fetto, essa era più vasta eli quest’ultima, e la sua area, giusta la deduzione indicata di sopra, dev’essere valutata a sette leghe circa di superficie, donde convien conchiudere essere stata più di sette volte maggiore di Parigi. Se non che Babilonia non era popolata in proporzione della sua estensione. Tutte le abitazioni erano isolate, e la maggior parte circondate di cortili e di giardini. Di questa guisa sono pure fabbricate parecchie città moderne - nei paesi caldi, onde mantener libera la respirazione ed impedire le malattie, cui si va incontro abitando in case troppo unite l’une alle altre. Lo stesso Erodoto dà alle mura di Babilonia dugento cubiti di altezza e cinquanta di larghezza. Ma egli non ne parlava forse che sull’asserzione degli abitanti, poich’ egli stesso ci dice che le mura di Babilonia erano al suo tempo per più che tre quarti distrutte. Nel centro della città sorgeva il tempio di Belo composto di otto torri, che andavano via via impiccolendo, la prima delle quali si avea uno stadio di altezza. Il delubro era di figura quadra, ed avea otto stadii di cinta. L’Eufrate attraversava la città dal nord al sud, ed il ponte pel quale lo si tragittava aveva all’iri-circa novantasei tese in lunghezza, sole quattro e mezzo in lai’ghezza, ed i suoi pilieri erano distanti l’uno dal-l’altro per undici piedi: cotesto ponte non era formato ad arco, poiché non conoscevasi ancora l’arte delle vòlte. E-rodoto attribuisce l’onore di questa fabbrica a Nitocoi moglie di Evilmerodac, siccome le dà pure quello di un gran lago scavato per lo scarico e la condotta dell’ac-que dell’ Eufrate. Questo storico non fa parola dei giardini pensili di Babilonia, e tra tutti gli antichi scrittori non avvi che Beroso sacerdote Caldeo e grande esageratore delle bellezze del suo paese, che ne abbia dato la descrizione. L’attenzione di Semiramide non si ristette al solo abbellimento di Babilonia. Ella percorse i suoi stati , lasciandovi dappertutto i contrassegni della sua magnificenza , e del suo amore verso i popoli. Parecchie borgate furono tramutate in città, e per ordine di lei cinte di mura. Ella fece prosciugare i marosi che intersecavano le campagne, condur acque ai luoghi, che ne abbisognavano, for-