COMPENDIO CRONOLOGICO RE DI GIUDA. quista prende Hai, Bethel, Gabaon ed altre borgate e città senza tirare un sol colpo. Lachis sostiene un assedio. Mentre Sennaeherib è davanti questa piazza, Ezechia trae fuori dal tempio e da’ suoi privati tesori tutte le ricchezze che contengono, e ne carica ambasciatori inviati a questo principe per domandargli la pace. Sennacherib allettato da questi presenti e dalle invenie di Ezechia, se ne torna indietro senza imporgli altra punizione che un annuo tributo di trecento talenti d’ argento e trenta d’oro. Ma per insigne perfidia, fatte appena alcune giornate di cammino, egli ricalca le sue orme e ripiglia l’assedio di Lachis. Di là spedisce Rabsace, e due altri uffiziali con truppe per intimar ad Ezechia di sottomettersi alle sue leggi, e di lasciargli la capitale in suo potere. Rabsace pronuncia in lingua ebraica sotto le mura di Gerusalemme, e alla presenza del popolo, parole di bestemmia contro il Signore, e fa tenere agl’inviati di Ezechia lettere del suo padrone scritte sul medesimo tuono. Isaia dà coraggio ad Ezechia RE D’ISRAELE. Tobia voluto avendo bagnarsi nel Tigri viene assalito da mostruoso pesce al quale l’angelo gli consiglia di aprir il ventre onde trarne il fele, il fegato ed il cuore, cui destina per comporre un rimedio utilissimo , insalandone essi intanto la carne per alimentarsi nel corso del loro viaggio. Giunti ad Ecbatana nella Media, stanziano presso Ra-guele congiunto del giovine Tobia, la cui figlia chiamata Sara era già vedova di sette mariti che il Demonio avea tutti strozzati il giorno delle lor nozze. L’angelo persuade il suo compagno di domandar questa figlia in ispo-sa, senza spaventarsi della sorte di quelli che l’aveano ottenuta prima di lui. Essa gli viene accordata, e i due sposi riunitisi sani e salvi, dopo di aver passate le tre prime notti in orazione, partono per restituirsi a Tobia il padre. 11 santo vecchio finì i suoi giorni nell’ età di centodue anni, 1’ anno citi- li uantesimosecondo del regno eli Manasse. Gl’Israeliti cui Salmanassar avea lasciati nella loro patria, vi viveano da lungo tempo in pace sotto i gover-