248 CRONOLOGIA STORICA « suo fratello, gli accennò lo stato in cui si trovava, •c scongiurandolo di entrare al più presto e di mozzargli u il capo per timore che venendo riconosciuto egli fosse a causa della sua perdizione. Questi sentendo la ragio-« nevolezza di tale misura si presta ad eseguirla, ripone u la pietra e ritorna indietro colla testa di suo fratello. u Da li a poco entrato il re stupì in vedendo il busto del « ladro senza testa preso e fermato nel lacciuolo; nè proli vò minor meraviglia iti considerare che mentre non ap-« pariva danneggiato in veruna parte 1’ edifizio non vi si u scorgea poi nè ingresso nè uscita. In questo imbarazzo u ecco il partito cui egli appigliossi : fece impendere alla « muraglia il cadavere, e vi appostò in vicinanza delle u guardie con ordine di condurre a lui chiunque essi veti dessero piangere a questo spettacolo, od esser preso da « compassione. La madre del ladro sdegnata di tale tratti tamento volgendosi al figlio che le rimaneva, gl’ ingiunti se di porre in opera ogni mezzo per ¡staccare il corpo « di suo fratello, e di recarlo a lei, minacciandolo, se « trascurava di darle tale soddisfazione, di andar ella « stessa a denunciarlo al re. Non potendo il giovine pie-u gar sua madre, per qualunque cosa, le dicesse, e teli mendo l’effetto delle sue minaccie, imaginò il seguente u artifizio. Caricò sopra degli asini alcuni otri pieni di « vino, li cacciò innanzi a lui, e quando si trovò vicino a « coloro che faceano guardia al corpo del fratello, slegò « il collo a due o tre di cotesti otri. Quando vide sgor-« game il vino, e’ si mise a percuotersi la testa gettando u alte grida come di uomo alla disperazione che non sali peva quale di questi asini dovesse egli fermare da pri-« ma. Le guardie vedendo che il vino scorreva in copia, « vi si recarono per raccoglierlo, calcolando di procurarli si un vantaggio, e il giovine allora fingendosi incollerito « vomitò coltivo di esse molte ingiurie. Ma i conforti che u da queste riceve moderano i suoi trasporti, e fatto senili biante di achetarsi, svia gli asini dal loro sentiero, e u si accinge ad otturar di nuovo i suoi otri. Si mette poti scia a dialogo colle guardie ... c dà loro uno degli « otri. Esse pungolisi a sedere sul luogo in che trovavansi, ii nè ad altro più pensando che a bere, persuadono il