DELLA STORIA SANT.V 57 feta Sofonia die allov viveva, rimprovera ai principi, ai sacerdoti ed al popolo di Giuda diversi delitti, quali l’idolatria, l’avarizia, la frode, minacciandoli che verranno per essi severamente puniti. 632. Josia in età di sedici anni assume le redini del governo. 628. Josia nell’ anno dodicesimo del suo regno comincia a purificare il tempio da tutto ciò che apparteneva alla idolatria. Atterra poscia gli altari delle false divinità, taglia i boschi sacrileghi, spezza gl’idoli che vi si adoravano, e ne getta i brani sulle tombe di coloro che avean ad essi offerto vittime. Nè soltanto distrusse i luoghi conse-crati ai falsi numi, ma soppresse pure le eminenze ove benché al vero Dio si sagrificava, era però in onta al divieto della legge, c destituì pure dalle loro funzioni i sacerdoti che ne aveano esercitato il ministero in questi luoghi proibiti. Estese il suo zelo sino alla terra delle dieci tribù d’Israele } rovesciò i monumenti dell’idolatria in parecchi siti, soprattutto in Bethel, ove fece in polvere il vitello d’oro che vi avea collocato Geroboamo} mise a morte i sacerdoti di quest’ idolo, e profanò il suo altare facendo bruciar sopra di esso ossa di morti. Così venn’ egli ad avverare ciò che il profeta di Giuda avea predetto trecento anni prima a Geroboamo. 627. L’anno tredicesimo del regno di Josia, Geremia figlio di Elcia, ed uno dei sacerdoti che soggiornavano ad Anathoth nella tribù di Beniamino quattro leghe lungi da Gerusalemme, comincia a profetizzare. Egli fece avvertenza agii Ebrei di una sciagura che vedea pronta a piombar su di essi dalla parte del settentrione} poiché, diceva egli, ecco ciò che dice il Signore: Io vado a far venire le famiglie dei regni di Aquilone, che porranno i loro troni dinanzi le porte di Gerusalemme e di tutte le città di Giuda (C. 1, v. >4- c i5. ) 622. Josia l’anno diciottesimo del suo regno dopo di aver purificato il tempio, e di avervi riposta l’arca d’alleanza che Manasse vi avea levato, fa ultimare le operazioni che rimanevano ad eseguirsi. Il gran sacerdote Elcia trova nel tempio il libro della legge del Signore scritto dalla mano di Mosè : per ciò che se ne crede comune« Tom. Il 4 *