DELLA STORIA SANTA 53 forma il disegno di sottomettere al suo impero tutte le nazioni occidentali sino al mediterraneo. In conseguenza spedisce ad esse ambasciatori per intimar loro di riconoscer- lo a proprio sovrano. Esse tutte convengono nel disprezzare siffatta intimazione, e in modo ignominioso rimandano al principe i suoi ambasciatori. Allora Saosducliin trasportato da sdegno giura di vendicar tale affronto a ferro ed a fuoco. Nomina a ministro di sue vendette il generale Oloferne, e lo fa partire con numerosa armata per eseguirle. Il terrore da cui è preceduto s’impadronisce di tutte le provincie e di tutte le città. Esse mandano degli inviati ad Oloferne per presentargli la lor sommissione, ma non ricevono miglior trattamento, nè questo generale desiste dal distruggere i loro templi, e i loro Dei, col disegno di far adorare, come unica divinità, il suo Signore. Gli Ebrei ben lontani d’imitare la pusillanimità di questi popoli si apprestano a fare una vigorosa resistenza. Mentre che il re Manasse si occupa a porre Gerusalemme in istato di difesa, il gran sacerdote Eliaeim esercitando sotto Manasse le funzioni di primo ministro, come avea fatto il gran sacerdote Gioiada sotto il regno di Gioas, d’accordo coi principali tra gli Ebrei, prende le necessarie misure per chiuder l’ingresso del paese al nemico} ma raccomanda a tutti di riporre principalmente in Dio la lor confidenza, di digiunare, e di orare. 658. Di conquisto in conquisto, Oloferne giunge finalmente davanti Betulia, città della tribù di Neftali posta su d’una montagna non lungi dal mare di Tiberiade, giusta il Bochart (D. Calmet la colloca nella tribù di Simeone tra Geth, e Gaza sulla strada di Egitto). Il generale Assiro sorpreso della disposizione in cui erano di difendersi i figli d’Israele, domanda ai capi delle nazioni vicine non ha guari da lui soggiogate, quale sia questo popolo che ardisce di concepire una tale risoluzione. Achior principe degli Ammoniti, prendendo la parola, gli racconta tutte le meraviglie fatte da Dio in favore degl’ Israeliti. Essi furono benaugurati, die’ egli nel terminar il suo discorso, sino a che non peccarono contra il lor Dio, poiché il Dio loro odia, V iniquità. Perciò essendosi alcuni anni