4¡4	CRONOLOGIA STORICA
avea falto in cammino «lei fuggiaschi, e spedisce a quelli che ritiratisi a Memfi avean® potuto sottraisi al suo furore un araldo a bordo di un vascello di Mitilene ad intimai loro di arrendersi (525); ma essi lungi dall’ubbidire fanno in pezzi l’araldo, il suo seguito e lo stesso vascello. Irritato <li tal violazione del diritto delle genti, Cambise assediò Memfi, e avendola presa fece prigioniero Psammenite confinandolo sotto buona scorta in un sobborgo. Di là egli passò a Sais, luogo del sepolcro di Amasi, ne fece bruciar il cadavere e sperderne al vento le ceneri. Questi successi avventurosi non servono però che ad ingrandire la sua ambizione ed inspirargli il desiderio di nuovi conquisti. Padrone dell’ Egitto vuol aggiungere ancora al suo dominio 1’ Etiopia, il paese degli Ammoniti e quello dei Cartaginesi. Ma i Fcnicii che formavano una parte considerevole della sua armata ricusano di marciare contra qnest’ ultimi, dai quali traevano la loro origine: ed ci gli abbandona, e si limita alle altre due nazioni, cominciando dagli Etiopi. Un’ambasciata cui invia al lor sovrano sotto pretesto di far secolui alleanza, ma in realtà per riconoscere le sue forze e le rarità del paese, non produsse su questo principe veruna impressione. Egli accolse gli ambasciatori con una alterigia mista a ironia, c gl’ incaricò di una risposta verso il loro padrone, di cui questi non restò per nulla soddisfatto; anzi irritollo a segno che senza darsi il tempo di riflettere, condusse precipitosamente in Etiopia la sua armata, da cui staccò per istrada cinquantamila uomini per andar ad incendiare il tempio di Giove Aminone, e dar il guasto alla Libia, ma la carestia e l’ardore del clima distrussero ben presto questo distaccamento; nè Cambise ebbe più prospera sorte in Etiopia.
    5a4- I popoli di questa vasta regione erano, giusta Erodoto lib. Ili, i meglio formati e della più bella statura di tutti gli uomini; penetrante e solido aveano lo spiri-rito, ma davansi poca cura di coltivarlo, ponendo la loro fidanza ne'loro corpi robusti e nelle nerborute loi braccia. Cambise per sorprenderli avendo mandato loro ambasciatori e presenti, come solevano i Persiani, rio«'; porpora, maniglie d’oro e profumi » essi beflaronsi, dice » Bossuel, de’ suoi doni, ne’ quali niente vedevano che