DEI RE DELLA GRANDE ARMENIA 461
     colla repubblica. Tigrane cinse diciott’anni co testa corona <li Siria (Vedi Cronologia Storica di Siria). Profittando del suo potere ed istigato dal suocero, egli attacca una seconda volta la Cappadocia, e trae seco, oltre immenso bottino, meglio di trecentomila prigionieri, i quali vengono impiegati a fabbricare e popolare un’ampia e magnifica città; cui fonda nel sito stesso ov’egli era stato incoronato re d’Armenia, e che dal suo nome chiama Tigrano-certa, verso l’anno 78.
    71. Alcuni anni dopo, Tigrane invia soccorsi a Mitridate, il quale malgrado questo considerevole rinforzo è obbligato di fuggire in faccia a Lucullo. Il re di Ponto si ritira presso suo genero, il quale lo provede dicevolmente di tutto, ma lo tratta con freddezza, essendosi persino rifiutato di vederlo per venti mesi di seguito. 11 re d’Armenia marcia contro i Parti con numerosa oste per garantire i suoi primi conquisti; e vi aggiunge la fertile provincia di Migclonia colla grande e forte città di Nisibi. Dalla Mesopotamia passa in Siria (70) per sedare una sommossa, che vi avea eccitato Cleopatra Selene vedova di Antioco Eusebio. La parte di questo regno ch’era ancor posseduta da cotesta principessa passa sotto la signoria di Tigrane: la regina stessa vien fatta prigioniera, chiusa nel castello di Seleucia, e poco dopo messa a morte per ordine di Tigrane. Questi dalla Siria si porta nella Fenicia, di cui si rende padrone al primo suo presentarsi, e colà riceve gli omaggi di quasi tutti que’ principi d’ Asia, che non erano alleati dei Romani , compresa Alessandra regina degli Ebrei, e vedova di Alessandro Gianneo.
    70.	Inorgoglito di tante prosperità, Tigrane spinge la sua vanagloria sino alla stoltezza. Rifiuta a Clodio spedito da Lucullo di rimettere Mitridate a disposizione dei Romani, e più fa porre a morte Zarbiene re dei Gordiani in un a sua moglie ed a’ suoi figli per aver esso contratto alleanza colla repubblica, e ridona alla fine la sua confidenza al suocero facendolo partire pel Ponto con diecimila cavalli onde fare una diversione. Lucullo si reca costà, riduce sotto la sua ubbidienza la forte città di Sinope (69), lascia nel Ponto Sornazio, uno de’suoi luogo-