1 |o COMPENDIO CRONOLOGICO ro ili soccorso di que’sudditi ribellati. Areta, padrone di Damasco dopo la morte di Antioco invade la Giudea, ciò die obbliga Alessandro a ricercar le sue orme. Battaglia tra questi due principi. Alessandro sconfitto fa un trattato con Areta, in virtù del quale questi è obbligato a retrocedere. Libero allora di proseguire le sue conquiste, Alessandro sottomette nel corso di tre anni tutto il paese ove comandava Demetrio, e le cui città principali erano Dione o Dia, Pella, Està conosciuta sotto il nome di Cerasa, Gaulona, Seleucia e Gamala. 82. Di ritorno a Gerusalemme si abbandona alla crapula ed al vino. La sua intemperanza gli cagiona una febbre quartana, la quale però non modera nè il suo ardore per le conquiste, nè il suo gusto pe’ piaceri. 79. Alessandro consunto dalle fatiche e dalla gozzoviglia muore sulla frontiera di Gerasa, mentre assediava il castello di Iìagaba nell’anno ventesimosettimo del suo regno, e il quarantesimonono dell’età sua. Lasciò due figli, Irca-no e Aristobulo; ma pose le redini del governo nelle mani di Alessandra sua moglie, ch’era presente alla sua morte. Alessandra tiene occulta la morte del marito sino a che la piazza è presa, e torna trionfante in Gerusalemme. Ella tosto raduna i capi de’Farisei, e dichiara di voler essere diretta dai loro consigli. Allora tutto 1’ odio di essi contro Alessandro si converte in dolore : invece delle invettive e delle ingiurie, eh’essi aveano sempre mai sopra lui vomitate, altro non fanno che tessere lodi c panegirici, ne’quali amplificano con esagerazione le alte gesta del principe defunto. Il popolo, di cui questi ipocriti ambiziosi dispongono a proprio talento, diviene il lor eco. Dappertutto risuonano le lodi di Alessandro, e vengono celebrati i suoi funerali con sì magnifica pompa e con tale compianto, che mai 11011 s’ebbe l’eguale veruno de’suoi predecessori. 78. Alessandra mercè il testamento del suo sposo solennemente instituita amministratrice sovrana della Giudea, fa inalzare alla dignità di gran sacerdote Ircano, suo figlio primogenito, che contava l’età di trentatre anni. I Farisei divengono allora gli arbitri delle cose. Una delle loro prime operazioni fu di cassare il decreto cui Ircano I. avea segnato sul finir de’suoi giorni per abolire le