COMPENDIO CRONOLOGICO quell’ odio vicendevole che dappoi ha sempre mai sussistito, e troncò qualunque commercio tra questi due popoli. Avvi però tutto il motivo di credere che Neemia non fm'i vivesse ai giorni della costruzione di questo tempio, ’ossente, com’egli era, alla corte persiana, avrebbe senza dubbio impiegato con riuscita il suo credito onde impedirla. Non si sa precisamente nè il tempo nè il paese in cui mori. Sappiamo da Giuseppe che terminò Ja sua carriera 111 età assai avanzata; ciò eli’è verissimo; imperocché verso il tempo in cui termina il libro che porta il suo nome, / gli dovea oltrepassare gli anni settanta. In tutto il corso della sua amministrazione si distinse questo grand’ uomo pel suo zelo alla religione, pel suo attaccamento alle leggi della giustizia, per la sua disinteressatezza e pel suo amore all’ ospitalità. « Dal giorno, die’egli, in che il re « mi diede il governo della Giudea, nè io nè i miei fra- li telli abbiam preso mai nulla delle rendite eh’erano doti vute ai governatori. Io non acquistai terre: io stesso con « tutta la mia gente ho lavorato a riparar le muraglie. « Mangiavano sempre alla mia tavola gli Ebrei, ed i ina- li gistrati in numero di ccncinquanta persone, non che u- quelli clic venivano dalle nazioni vicine. Mi s’imbanditi va ogni giorno un bue. e sei montoni eccellenti senza « contarvi il pollame: la mia tavola era servita di difle-“ renti sorta di vini, e io faceva molle altre cose, quan-« tunque non mi fruttasse nulla la mia carica ». Rapporto al tempo della morte di Esdra siamo nella stessa incertezza di quello della morte di Neemia. Egli è quel desso, cui detto abbiamo aver posto in ordine i libri sacri di concerto coi più saggi dell’ ebraica nazione. Non può dirsi in qual ordine egli li abbia disposti, perchè lo sono differentemente nei varianti esemplari manoscritti che sono sino a noi pervenuti. Si pretende pure, benché senza fondamento, esser esso quegli che cangiò i caratteri fenicii, coi quali erano stati scritti questi libri, sostituendovi i caldaici. Egli è certo che lungo tempo dopo il ritorno dalla cattività gli Ebrei si servivano ancora delle loro lettere antiche. Lo si vede nelle medaglie battute in Giudea sotto i principi asmonei, e lo si vede