DEGLI ANTICHI RE DI SIRIA vi trovassero di più prezioso. Il re d’Israele offeso da sì forte indegnità, si oppone alla ricerca. Ben-Hadad sentendo la sua resistenza, gli fa le più terribili minacce, e si accinge ad effettuarle. Spinge con maggior ardore l’assedio della piazza, e la serra in guisa che nessuno vi può nè entrare nè uscire. Un profeta si reca a visitar Acabbo, lo rinfranca, e gli promette che Dio si fa a dissipare la formidabile armata de’ Sirii col mezzo delle braccia più vili che sieuvi nelle milizie d’Israele. Domandandogli A-cabbo quali fossero coteste braccia, quelle dei famigli dei vostri principi, rispose il profeta. Acabbo allora posti questi domestici alla testa della sua armata, che non era che di settemila uomini, ne forma l’avanguardo onde attaccare i Sirii. Frattanto Ben-IIadad si dava in preda nella sua tenda alla crapula in compagnia de’suoi uffiziali, e delle lor donne. Gli viene annunciato l’avvicinarsi di una truppa d’israeliti. Pieno di cieca fidanza, ordina di prenderli vivi, nè degna sospendere i suoi divertimenti per andar loro incontro. I famigli piombando addosso ai Sirii, ne fanno orrenda carnificina, mentre il rimanente degli Israeliti, incoraggiati dal loro esempio, pone in rotta l’oste di Ren-IIadad, il quale non potendo rannodar le sue truppe è obbligato a prender la fuga. La battaglia ebbe luogo sulla montagna di Samaria. I Sirii astretti dall’evidenza ad attribuirne il successo alla divinità, immagina-ronsi che il Dio degl’ Israeliti non fosse che il Dio delle montagne. Tale era veramente la lor teologia : essi erano persuasi che ciascun luogo avesse il suo Dio tutelare, che vegliasse alla difesa de’suoi adoratori compresi entro la sua giurisdizione. Per cogliere in rete il protettor d’Israele, essi vennero l’anno seguente ad accampare in una vallata della Celesiria presso la città di Aphec, al presente sepolta sotto le acque di un lago, ove se ne scorgono ancora le rovine non lungi dalla pianura di Balbec, Dio, mantenitore della sua gloria, concede agli Israeliti un nuovo trionfo, il quale dà a divedere ai loro nemici, ch’egli non meno presede alle valli che ai monti. Ben-Hadad postosi in salvo in Aphec, le cui mura cadendo schiacciarono parte delle sue genti, mandò a chieder grazia al re d’Israele. Acabbo lo invita di venir a trovarlo, guarantendolo della vita; Tom. II. ai