DELLA STORIA SANTA 33 RE DI GIUDA. e Facea re d’Israele continuarono le loro ostilità con-tra la Giudea, cui essi avea-no già cominciato ad attaccare sotto il regno di Joathan: essi rinchiudono Achaz in Gerusalemme, e Io tengono ivi assediato : era loro divisamente di estirpare la casa di Da-vidde, e di sostituire il figlio di Tabeele in re di Giuda. La Scrittura non dice chi si fosse quest’uomo; ma egli era probabilmente qualche ebreo possente e fazioso, il quale essendosi ribellato contro Achaz, avea eccitato e fomentato questa guerra colla vista di seacciar- RE D’ISRAELE. leva improvisamente inette a rischio il vascello su cui si trovava. Giona dichiara eh’ è egli stesso la causa del pericolo , e che cesserà la bufera tosto che Io si avrà gettato iti mare. Così si eseguisce. Un mostro marino lo inghiotte, e vivo lo rece in capo a tre giorni (i); figura di Gesù Cristo seppellito, e risorto. Dietro un nuovo ordine Giona allora eseguisce la sua missione, ed i Niniviti essendosi convertiti mercè la sua predicazione , distornano con ciò l’intero sterminio della loro città, eh’ era stato dal pro- (1) La Scrittura non determina la specie di questo mostro. Il testo ebreo porta: Dctg gaddol, gran pesce: il greco del nuovo Testamento Ketos donde formossi il celus della Vulgata, eh’c pure indeterminato come I’ breo. Parecchi commentatori furono d’avviso eh’esso fosse una balena. Ma 1’ esofago di questo pesce non giungendo a un mezzo piede di larghezza, la sua apertura non è sufficiente a farvi passare un uomo. Il mostro marino il più capace che si conosca di aver ingojato Giona si è la Lamia. Dice il Dizionario di Trevoux, che questo pesce è di cosi smisurata grandezza, che enf.ro il suo stomaco vi si rinvennero degli uomini belli ed interi. Tra tutti i pesci esso è quello eh’è fornito di gola più ampia. Ha i denti ferini, grossi ed aguzzi frastagliati a guisa di sega, di figura irregolare, ed in sei ordini disposti. Rondelet riferisce (l. XIII, <?. 2.) essersi vedute delle lamie che pesavano sino a trentamila libbre; che a Nizza ed a Marsiglia se ue presero alcune, nelle quali si trovarono dentro uomini interi ed inoltre tutti armati; e ch’egli ne vide una in Saintonge, che aveva una gola si grande che vi si fece entrare comodamente un uomo corpacciuto e pingue; ed aggiunge che tenendosi aperta questa gola ron una sbarra, i cani vi s* introducono agevolmente per mangiare ciò che yi trovano nello stomaco. Tom. II. 3