3g8 CRONOLOGIA STORICA la verisimiglianza, al racconto di Erodoto. Ma prima di ogni altra cosa cade in acconcio di notare esattamente i limiti della Media propriamente detta. Questo paese, secondo Plinio c Strabono, era limitato al nord dall’Armenia, al ¡mezzogiorno dalla Susiana e la Citacena ( son questi i paesi ove regnarono i re Medi di Ctesia ) : all’ oriente dal regno dei Parti, c le contrade situate lunghesso il mar Caspio, e all’occidente dall’ Adiabene e dalia Gordiana. Gli abitanti di questa vasta regione divisi in tribù indipendenti le ime dall’altre e ciascuna delle quali avea il suo giudice, restarono senza re per lo spazio di circa ventiriov’ anni. In questo intervallo la libertà degenerato avendo in licenza, i Medi sentirono il bisogno di darsi prontamente un legislatore comune e sovrano, per non ricadere sotto la dominazione degli Assirii. Dejocete, uno dei lor giudici, governò le sue tribù con tutta la saggezza, prudenza ed integrità che potevano desiderarsi. Tutte le altre vennero d’accordo a visitarlo per sottomettersi al suo comando, ed essendo stata accolta la loro offerta, esse gli conferirono in un’assemblea generale il titolo di re (733). Collocato sul trono, Dejocete dedicò le sue prime cure a rivestire la sovranità di tutto lo splendore che concilia ai monarchi timore e rispetto. Volle che i Medi gli inalzassero un palazzo, ed egli poi lo munì di fortificazioni. Si elesse delle guardie per sicurezza della sua persona, nominò degli ufficiali al comando delle sue armate e scelse dei ministri onde sotto i suoi ordini governassero lo stato. I Medi viveano dispersi in villaggi, senza conoscer altre leggi che la violenza e il capriccio. De-(ocete per tener in dovere questa nazione feroce e civi-Szzarla, stabilì una legislazione uniforme, e fece intorno al suo palazzo erigere una città, nella quale radunò le persone più considerevoli tra i Medi. Lo attorniò di sette mura le line più alte dell’altre non in sè medesime, ma in ragion del terreno, che andava mano a mano sempre più elevandosi. Di qui procede che si danno a queste mura settanta cubiti di altezza e cinquanta di larghezza. La città fu chiamata Ecbatana, e alcuni viaggiatori moderni pretendono di ravvisarla nella città di Tauri. Dejocete rinchiuso co’ suoi cortigiani nel proprio palazzo, la cui magnificenza