( DEI RE DI CAPPADOCIA 5i3 venturoso del suo rivale, e padrone dell’impero, fece sentire ad Archelao le conseguenze della sua ingratitudine. Egli fu citato a Roma accusato di essersi accinto a destare qualche turbazione nella provincia, e comparso davanti il senato, vi fu assai mal ricevuto da Tiberio, e poco mancò che non venisse trattato criminalmente. Non rinvenne altro mezzo di salvarsi la vita che contraffacendo il pazzo. Il senato nulla pronunciò contro di lui; ma l’età, la gotta e più che tutt’altro, l’indegno trattamento provato, lo condussero al sepolcro l’anno 17 di Gesù Cristo! Avea regnato cinquantadue anni. Dopo la morte di Archelao ^ la Cappadocia che nel suo governo seguito aveva le leggi di Caronda, celebre legislatore della Grecia, fu ridotta in provincia romana. Questo reame avea durato almeno secentottansett’ anni a contar da Farnace, il primo re il cui nome sia sino a noi pervenuto, e più che anni novecento ove rimontar vogliasi all’epoca, in che questa porzione dell’Asia cominciò a formare un regno separato. FINE DEL TOMO SECONDO. Tom. II. 33