DEI RE DI PERSIA 4u senza, sì colla forza delle sue armi. La Siria cui Ciro attaccò di poi, fu egualmente costretta di assoggettarsi al giogo. Di là avanzatosi nelle province settentrionali dell’impero di Babilonia, le percorse da conquistatore, e limitò in tal guisa la capitale a difendersi colle sole proprie sue forze. Fu allora ch’egli venne a presentarsi dinanzi cotesta città immensa, di cui dopo un blocco di circa due anni si rese padrone (538) per uno stratagemma che gli autori profani raccontano in quegli stessi termini ne’ quali •era stato predetto dai profeti, e di cui una singolare pro-videnza avea preparato il successo in punizione dei delitti di Babilonia. La prima cura di Ciro dopo questo conquisto fu di farne omaggio a Ciassarre, facendolo acclamare in re di Babilonia. Nondimeno siccome il comando del-Parmata, e l’amministrazione degli affari erano nelle mani di Ciro, egli fu riguardato come il vero sovrano della monarchia da lui conquistata. Da ciò procede che nel canone dei re di Babilonia, Tolommeo mette Ciro immediatamente dopo Nabonadio, senza far menzione di Ciassarre. Ciro venuto a ritrovar suo zio ad Ecbatana per ielidergli conto delle sue azioni, fu da esso condotto in Babilonia dove gli avea preparato un palazzo. Nè P uno nè P altro vi rimase ozioso. La monarchia dei Babilonesi incorporala a quella dei Medi, formava un vasto impero, di cui conveniva regolare il governo dietro un nuovo sistema. Di questo occuparonsi i due principi ed ecco quanto la storia ci narra delle biro operazioni. Divisero i loro stati in cento e venti province, ponendo alla testa di ciascuna un di coloro che avea meglio servito Ciro nelle sue spedizioni. Ma al disopra di tutti questi governatori, obbligati di soggiornare nei loro territorii, si istituirono tre sopraintendenti che doveano rimaner sempre alla corte. A questi doveano i primi render conto di loro amministrazione per darne parte al principe e ricevere col loro canale i suoi ordini. La conformità di Senofonte in questo, come in molti altri luoghi, colla testimonianza dei libri santi, fa onore all’esattezza della sua storia. Daniele fu uno di questi tre intendenti, ed anzi il primo come il più anziano e il più rinomato per la sua saggezza in